Patto coi filippini contro lo shaboo. Campagne web su alcol e omissioni

Patto coi filippini contro lo shaboo. Campagne web su alcol e omissioni

La chiamano la «droga dei filippini» anche se l'80-90% del traffico è in mano ai cinesi. Ma a fumare lo shaboo, una metanfetamina che rende immediatamente dipendenti e nell'arco di sei mesi arriva a devastare il fisico (deformazione del viso, caduta dei denti, danni permanenti a livello cerebrale) sono soprattutto immigrati di questa comunità. «Non esiste un'emergenza filippini in questo senso, è una delle comunità straniere meglio integrate a Milano - premette il vicesindaco Anna Scavuzzo ieri al fianco del console delle Filippine Mersole J. Mellejor - ma è importante far comprendere meglio ai giovani gli effetti sulla salute e i reati in cui possono incorrere se usano o spacciano sostanze stupefacenti». La collaborazione tra Comune e consolato parte sabato prossimo con un incontro dedicato ai giovani dal titolo «Droga, l'effetto che fa» (ore 15 presso la scuola dei vigili in via Boeri 7). La tossicologa Paola Capellini parlerà dell'effetto nocivo delle droghe e delle sostanze psicoattive, ci saranno interventi dei commissari di polizia locale sulle conseguenze giuridiche delle droghe e del loro effetto alla guida e del presidente dell'associazione Ala Milano onlus Vincenzo Cristiano sui servizi di sostegno a chi ha dipendenze e alle loro famiglie. Si sono già iscritti circa 150 ragazzi. «Promuoviamo corsi di prevenzione analoghi nelle scuole ma con questo progetto potremo intercettare chi è già fuori dal circuito - spiega Scavuzzo -. Durante numerosi arresti per shaboo ci siamo resi conto che le persone non si rendono esattamente conto degli effetti devastanti sul fisico». Il console Mellejor conferma che lo scopo principale è «tenere bene informati i filippini sugli effetti nocivi per la salute e le penalità a cui vanno incontro se non rispettano le norme italiane. Abbiamo lo stesso obiettivo del Comune, avere un modello di cittadini rispettosi della legge e in salute». Su un totale di 98 arresti per spaccio realizzati dai vigili nel 2018 oltre la metà (58) riguardavano proprio lo shaboo.

Il vicesindaco ribadisce che la lotta alla droga per la giunta «è una priorità». Il progetto di sabato «è apripista, altre comunità dei Paesi latinoamericani hanno mostrato interesse». Giorni fa Scavuzzo con il capo dei vigili Marco Ciacci ha incontrato un'ampia delegazione consolare (tra gli altri i consoli di Cile, Cuba, Bolivia Colombia, Perù, Brasile). I dati sugli incidenti nel 2017, esclusi gli italiani, vede ai primi tre posti egiziani, rumeni e peruviani. Nazionalità che svolgono più spesso di altri la consegna merci e quindi sono sempre alla guida, «è importante richiamare l'attenzione sulla sicurezza» afferma Ciacci. Dai consoli continua Scavuzzo «c'è stata la richiesta di promuovere campagne web contro la guida in stato d'ebbrezza e i rischi in caso di omissione di soccorso.

Anche sul tema parchi cercheremo di spiegare insieme di più e meglio le regole per evitare musica ad alto volume, grigliate. Desiderano contribuire affinchè non ci sia più uno stigma così forte nei confronti delle loro comunità».

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