Il Policlinico dell'archistar tecnologico e autofinanziato

Già lanciata la gara e a maggio posa della prima pietra Giachetti: "Priorità cantiere e orto urbano da record"

Il Policlinico dell'archistar tecnologico e autofinanziato

Marco Giachetti, fresco di conferma alla presidenza della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico non si ferma e guarda avanti mettendo a punto gli obiettivi per il prossimo mandato. Primo fra tutti, la realizzazione del nuovo ospedale, firmato da Stefano Boeri. È stto pubblicato a dicembre (e si chiuderà l'11 marzo) il bando europeo di gara per l'affidamento dei lavori per il primo lotto, quello del blocco ospedale, per il valore di 210 milioni di euro, di cui 30 finanziati dalla Regione, 36 dal Ministero e il resto dallo stessa Fondazione di via Sforza. «Questo è l'unico ospedale pubblico, credo - spiega l'architetto prestato alla politica Marco Giachetti - quasi completamente autofinanziato. Come? Grazie al fondo immobiliare con finalità di housing sociale, che ha un portafoglio di 55 edifici, frutto dei lasciti e delle donazioni dei milanesi nei secoli. Dal 2014 a oggi sono stati venduti 11 palazzi cielo terra e 32 appartamenti per 47 milioni di euro. «Non solo, con il fondo abbiamo anche potuto ristrutturare 175 alloggi destinati a inquilini con Isee inferiore a 32mila euro». Da segnalare anche il bando di gara per i lavori, costruito nel modo più trasparente possibile, coinvolgendo tutti i soci della Fondazione (Ministero, Comune, Regione e Diocesi).

Tra le novità del progetto, il cui cantiere dovrebbe partire a maggio, il tetto - giardino dell'ospedale, a quindici metri di altezza, sarà il primo giardino terapeutico. Su una superficie di 6mila metri quadrati, grande più o meno come un campo da calcio a 11 regolamentare, infatti, sorgeranno giochi per bimbi, spazi per la pet therapy, percorsi riabilitativi post operatori, spazi per letture dedicati ai pazienti.

Il secondo obiettivo del mandato: proseguire con le opere di umanizzazione delle cure «quelle piccole opere o accorgimenti - come le chiama Giachetti- che fanno la differenza per i pazienti». Per esempio? Creare degli spazi nel vecchio pronto soccorso per realizzare un centro unico per le prenotazioni su strada, riunificando i vari sportelli. Creare una piazza coperta dove riunire i diversi ambulatori per le endoscopie, dove ospitare anche le associazioni e un bar su strada. Questo servirebbe anche a migliorare la comunicazione con la città» spiega ancora Giachetti. Fiore all'occhiello la «PoliComfort Room» nel reparto di Radiologia senologica della clinica Mangiagalli. Una sala, dove le donne possono lasciare i propri figli alle cure delle volontarie, mentre eseguono screening mammografici. La stanza, arredata dalle più importanti aziende di architettura e design, non solo ha vinto il premio «Design for all», ma ha anche contribuito a far crescere del 15 per cento le visite di prevenzione. Obiettivo dei prossimi cinque anni: costruire un «Percorso donna», per permettere alle mamme di sottoporsi a tutti gli esami di screening in un'unica occasione, portandosi dietro il proprio bimbo.

Con 85 milioni di metri quadrati di terreni, 100 cascine, un'abbazia e cinque cheise e diverso chilometri di rogge e canali, il Policlinico è il più grande proprietario rurale d'Italia. «Vogliamo arrivare a servire prodotti biologici e a filiera corta coltivati sui nostri terreni nella grande ristorazione, cioè nelle mense scolastiche e ospedaliere. Stiamo studiando come fare con Regione Lombardia».

Il presidente Giachetti è al lavoro per realizzare il più grande orto urbano della città: «Con il patrimonio rurale lavoriamo anche per una sanità migliore di prevenzione e di promozione dii stili di vita sani, attenta all'ambiente e alla corretta alimentazione promuovendo il territorio e la nostra agricoltura, avendo cura del patrimonio che ci è stato lasciato».

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