Rottami, rifiuti e degrado È la discarica Parco Sud

La denuncia dei residenti della zona Cumuli di spazzatura e lamiere inquinano l'area agricola di Milano

Rottami, rifiuti e degrado È la discarica Parco Sud

Molti, troppi angoli del Parco Sud sono un gabinetto del quale nessun alto gabinetto si cura, da quello del sindaco in giù. Non demorde invece Massimiliano Toscano, consigliere di Zona 5, noto per la sua battaglia sulle discariche abusive di via Selvanesco, «battaglia tutt'ora in corso con un carteggio tra la famiglia Cogu, proprietaria del terreno, e il Comune» fa notare Toscano.

E' stato un bel sabato nelle prime ore di ieri, il sole ha ravvivato la mattinata tra le risaie della Zona 6, dove il parco Sud è un Giano bifronte. Da un lato di via Valpolicella una distesa vellutata di fresche piantine di riso Carnaroli, il più pregiato, all'altro lato... forse così è pavimentato l'inferno? Sanitari anneriti, gambe in legno di tavoli, distorti pezzi di legno laccato, spaccati e appuntiti, scarpe. A mucchi, sparsi lungo gli argini della roggia, coperti da una vegetazione che profonde rose a volontà, rose magnifiche costrette a specchiarsi sulla superficie di un rivo, nei cui fondali i rifiuti continuano la loro storia triste di un'inciviltà atavica. Una discarica è recintata e sui pezzi di lamiera e rete che compongono il recinto c'è addirittura un numero di telefono, perché il terreno è in vendita. Si sorpassa persino l'abusività da quanto si è certi che tanto nessuno interviene. Fotografa questa vecchia, ripetitiva e sporca miseria umana, Roberto Schena, giornalista, autore del blog cielosumilano.blogspot.it, mentre racconta: «Proprio l'altro giorno alcuni abitanti del Parco Sud si sono riuniti a palazzo Isimbardi per confrontarsi su una situazione che non può continuare. Giuliano Pisapia doveva intervenire ma non si è presentato. Non escludo che alcuni cittadini abbiano intenzione di denunciare il Comune in Procura per omissioni d'atti d'ufficio». Via San Marco. Appaiono in distanza due collinette di latterizi, sassi, pietrisco proprio vicino all'insegna di una ditta che dichiara di occuparsi di pulizia ambientale. Cascine e costruzioni, testimonianze di quell'anima rurale che fa di Milano la seconda città contadina d'Italia, hanno solo un cartello: pericolo, perché potrebbero cadere da un momento all'altro, mentre non si leggono i cartelli comunali con scritto «Parco Sud» tanto sono vetusti e consunti.

«Se non ci fossero i contadini a infondere ordine con le loro risaie, la situazione sarebbe peggiore» dicono Toscano e Schena, che da mesi raccolgono un reportage da brividi, soprattutto considerato il fatto che queste sono zone indicate da Expo per conoscere l'anima verde di Milano. Il Parco Sud è il polmone rurale cittadino più grande d'Europa con i suoi quasi tre milioni di metri quadrati. Farfalle, libellule, rane non fermano il corso di vita, anche se dai «gabinetti» non si sprigionano sostanze benefiche. Il naso va un po' otturato visitando la discarica abusiva di via Rozzano, dietro il campo Rom. «Con tale vergogna i Rom non c'entrano - dichiara Massimiliano Toscano -. Gli autori di questi misfatti ambientali sono persone che non vogliono pagare i costi di una discarica regolare. Quanto costerà all'amministrazione ripulire? Per via Selvanesco: due milioni di euro e ne è stato sborsato già uno».

Non sarebbe meglio prevenire e far lavorare le guardie ecologiche? Se lo chiede Roberto Schena, mentre fotografa un mucchio di rifiuti da poco bruciati, considerato l'odore. L'inferno è il giardino dell'Eden pieno delle nostre discariche abusive? Osservando il Parco Sud, potrebbe anche essere.

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