Sanzioni contro la Russia L'export lombardo perde 450 milioni l'anno

L'Ue proroga le misure restrittive per Mosca Una linea che penalizza le imprese milanesi

Sanzioni contro la Russia L'export lombardo  perde 450 milioni l'anno

Nuove sanzioni alla Russia. Pochi giorni fa i governi dell'Unione europea hanno deciso di prorogare per 6 mesi le misure restrittive in vigore dal 2014. Il presidente russo Putin ha risposto con le sue contromisure: il blocco sulle importazioni di prodotti alimentari dall'Europa è stato prolungato fino a fine 2018.

La sanzioni europee sono state deliberate come risposta diplomatica alle iniziative russe che destabilizzavano la situazione in Ucraina. E toccano i settori della finanza, dell'energia, della difesa e dei beni a duplice uso militare e civile. Sulla utilità di questa linea si è aperta una discussione molto dura e complessa. Quel che è certo, comprovato da dati oggettivi, è che questo «gelo commerciale» che è calato nei rapporti col gigante euroasiatico produrrà un danno economico notevole per le imprese milanesi e lombarde.

Il deputato europeo Stefano Maullu ha provato a calcolarne l'impatto. «La proroga delle sanzioni nei confronti della Russia - dice - è un grave errore di autolesionismo europeo». Maullu (Forza Italia) conosce bene la situazione, essendosene occupato direttamente: è membro della commissione Ue-Russia, nel 2016 è stato osservatore dell'Ue alle elezioni per la Duma e poche settimane fa ha partecipato al Forum economico di San Pietroburgo. Per giovedì ha organizzato al Pirellone un convegno sulla crisi nel Donbass (regione contesa in Ucraina). All'evento parteciperanno il console Alexander Nurizade e lo scrittore Nicolai Lilin. La Lombardia - spiega Maullu - vale circa il 30% dell'export italiano verso la Russia e se venissero eliminate le sanzioni aumenterebbe tra i 450 e i 470 milioni di euro all'anno: 1,2 miliardi totali. Coldiretti ha calcolato in 10 miliardi il costo delle sanzioni per l'Italia in 3 anni. E il Veneto, Regione guidata dal leghista Luca Zaia, ha calcolato che l'export del triveneto verso la Russia è crollato del 37% in 3 anni. Gli ordini di grandezza corrispondono. Sempre sulla base di studi e indicatori delle associazioni di categoria interessate, Maullu stima che senza sanzioni, si produrrebbe un aumento di affari pari a 40 milioni all'anno per l'agroalimentare. «Le sanzioni - dice - hanno prodotto danni devastanti a svariati settori dell'economia italiana ed europea senza un corrispondente valore di giustizia, visto che proprio la Russia è il Paese che più di tutti ha combattuto e combatte il terrorismo». Parla di «russofobia cieca». «La Russia - sostiene - dovrebbe essere alleato strategico dell'Europa e dell'Occidente in chiave politica, economica e strategica. Sono stato diverse volte in Russia negli ultimi mesi. Ho trovato un Paese che cresce, che combatte il terrorismo come pochi altri al mondo, che rappresenta per l'Europa un partner commerciale potenzialmente importantissimo».

«Da 2 anni lavoro sul tema al Parlamento Europeo e sul territorio, a stretto contatto con filiere economico-produttive che denunciano senza mezzi termini l'inopportunità di queste sanzioni, rispetto ad un mercato, quello russo, che garantirebbe ampi spazi di crescita per le nostre imprese».

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