La Brebemi, l'autostrada che collegherà Milano, Bergamo e Brescia, sarà un toccasana per la circolazione lombarda. E l'ex assessore lombardo ai Trasporti Raffaele Cattaneo lo ha ripetuto fino allo sfinimento a tutti quelli che ha sempre definito «gli uccellacci del malaugurio». Cioè a tutti coloro che non hanno creduto nell'utilità delle nuove strade. «Come è possibile dire no ai nuovi collegamenti?» si è sempre chiesto Cattaneo. E la domanda risulta più che mai attuale. Soprattutto dopo ingorghi infiniti come quello di ieri sulla Milano-Brescia. «Ciò che è accaduto - commenta l'ex assessore - dimostra una volta di più come lungo l'asse est-ovest della Lombardia servano alternative che facciano da by pass in casi come questo». La metafora della circolazione cardiaca sembra azzeccatissima: là dove c'è una coronaria che non funziona, il flusso di sangue viene deviato su altri percorsi grazie ai by pass artificiali ed arriva comunque a destinazione, senza compromettere il sistema circolatorio.
In effetti, con la Brebemi in funzione (entro il 2013) e con la Pedemontana e la Rho-Monza pronte, ieri gli automobilisti avrebbero avuto ben tre diverse possibilità di arrivare a destinazione, senza rimanere bloccati per ore senza poter far nulla.
«Code come quelle di ieri - aggiunge Cattaneo - creano un danno incredibile all'economia, tra consegne ritardate e appuntamenti saltati. È assolutamente necessario creare un sistema di infrastrutture alternative». Ovviamente non solo per gestire meglio gli intoppi post incidente, ma anche per rispondere al flusso enorme di traffico che ogni giorno si riversa sul tratto Milano-Brescia.
In base alle stime, la Brebemi servirebbe a convogliare 40mila veicoli subito dopo l'apertura e 60mila a regime. E aiuterebbe a ridurre, e perfino a dimezzare, il traffico dei veicoli pesanti.
I benefici della nuova autostrada sono misurabili fin da adesso: si risparmieranno 20 milioni di ore all'anno, con la riduzione di circa un terzo dei tempi di percorrenza. Nel tratto tra Brescia e Milano il tempo di percorrenza si dimezzerà rispetto a quello della A4 e scene come quella di ieri saranno sempre più rare. Gli studi evidenziano come, senza la Brebemi, la crescita del traffico prevista nei prossimi anni nel corridoio Brescia-Bergamo-Milano si riverserebbe sulla A4 dove, entro il 2023, si riverserebbero flussi di traffico pari a 180mila veicoli al giorno, portando a livelli di sofferenza, se non di vero e proprio collasso, anche le tratte recentemente ampliate a quattro corsie per senso di marcia.
Le proiezioni della Regione Lombardia dimostrano anche che l'entrata in funzione della nuova autostrada lombarda, sognata da anni, consentirà alle amministrazioni locali dei Comuni che si snodano lungo il tracciato di ridurre l'inquinamento atmosferico e acustico: i tir e i mezzi pesanti entrerebbero sempre meno in città, migliorando la qualità di vita di parecchi cittadini.
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