L'imam insegna a picchiare le donne, ma la sinistra fa la guerra ai pro life

Scena muta sull'islamismo misogino a Milano. Per Pd e compagni il pericolo sono i cattolici

L'imam insegna a picchiare le donne, ma la sinistra fa la guerra ai pro life

Scena muta. Soltanto nel centrodestra si parla dell'imminente arrivo a Milano dell'imam che spiegava in tv quando pestare le donne. A sinistra silenzio totale. Il sindaco Beppe Sala, che parla un po' di tutto, non ha detto una parola, nonostante sia stato chiamato in causa dall'assessore regionale Pietro Foroni. E non risultano prese di posizione di un solo esponente del Pd. Dov'è la sinistra? Dove sono le femministe? Perché a nessuno sembra interessare che nella Milano «avamposto di civiltà» arrivi un altro oscurantista, l'imam che spiega quando è lecito pestare le donne, l'ennesimo fautore di una visione letteralista e (quindi) disumana della religione?

La sinistra si auto-rappresenta come moralmente impegnata per l'integrazione. Ma di quale integrazione si parla? A Milano ci sono 200mila immigrati, la metà circa sono donne, molte provengono da Paesi arabo-musulmani, eppure non interessa la diffusione di un'ideologia misogina che propugna un'idea arcaica di sottomissione della donna al punto di arrivare alle percosse?

Dove sono le femministe che l'8 marzo hanno imbrattato la statua di Indro Montanelli rimproverandogli chissà quali vicende di 85 anni fa?

Che domande. La risposta è presto data: hanno altre priorità, hanno priorità esclusive, per ragioni ideologiche. L'8 marzo il movimento «Non una di meno» ha proclamato uno sciopero per le donne e in cima ai pensieri delle femministe c'era «la destra», o il «neoliberismo». Il problema dei problemi per le donne nel mondo, a loro avviso, è il neoliberismo, non l'integralismo, il tribalismo e la teocrazia. E se integralismo c'è, è solo quello cattolico, mica l'islamismo militante che in tanti Paesi del mondo opprime (anche) le donne.

Per la sinistra e per queste femministe è il presunto «integralismo» cattolico il pericolo. Le molte e quotate esponenti del Pd presenti nelle istituzioni, dalle Zone al Parlamento europeo, per questo sono mobilitate, questo soltanto vedono, o fanno di vedere. É la guerra al congresso mondiale delle famiglie di Verona che assorbe le loro energie, tutte le energie. Per l'assessore Piefrancesco Majorino l'imbarazzo era stare nello stesso partito con una cattolica tradizionalista come Paola Binetti. E la consigliera Sumaya Abdel Qader non ha niente da ridire su quell'imam?

Le priorità e i pericoli sono altri per la sinistra. In Zona 3 (Pd) hanno approvato un bando che esclude espressamente le associazioni impegnati in iniziative di contrasto della legge 194.

Qualche anno la sinistra protestava per l'Ambrogino d'oro a Paola Bonzi, la fondatrice del Cav che, senza fare discorsi o teorie, ha aiutato 22mila donne, le ha aiutate a diventare madri di 22mila bimbi. Certo, è Paola Bonzi che va fermata no? Mica un imam che spiega quando le moglie possono essere pestate. Forse con gli occhiali dell'ideologia si vede il mondo alla rovescia.

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