Una sottoscrizione popolare per il diurno di Porta Venezia

I bagni in stile liberty ritorneranno presto all'antico splendore Il salotto destinato anche alle scuole da estetista e parrucchiera

Una sottoscrizione popolare per il diurno di Porta Venezia

L'ex Albergo Diurno di piazza Oberdan torna all'antico splendore. Così sarà grazie alla collaborazione dei milanesi che saranno chiamati a contribuire. Stiamo parlando di un gioiello del liberty unico in Italia, espressione di una «Milano dinamica, attenta al bello, che credeva in se stessa, simbolo di una città che rinasce». Non solo, l'intenzione del Fai che ha sottoscritto una convenzione con il Comune per la valorizzazione dei bagni pubblici firmati dal Portaluppi, prevede, infatti, che il salone centrale mantenga la sua antica vocazione, ovvero di salone di bellezza, aperto ai milanesi. L'Albergo Diurno, sotto Piazza Oberdan, si estende su una superficie di 1.200 mq, e conta 6 bagni di lusso, 30 promiscui con vasche da bagno e docce e, nel salone, spazi riservati al servizio di manicure, pedicure e parrucchiere.

Dopo i lavori di risistemazione della piazza, partiti lo scorso dicembre, il Comune ha siglato una convenzione, fino al giugno 2016, con il Fondo Ambiente Italiano per la valorizzazione dell'ex Albergo Diurno. L'accordo prevede la concessione dei locali al Fai che si impegna al recupero e al rilancio culturale del complesso abbandonato da quasi dieci anni.

Dopo il successo delle Giornate di Primavera dell'anno scorso, quando 6500 persone in due giorni visitarono i bagni Liberty, il Fai organizzerà visite guidate durante Expo e non solo, per invitare i milanesi a scoprire un gioiello nascosto della loro città. «I cittadini rimarranno così colpiti - spiega Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai - che non potranno non innamorarsene e saranno spinti a contribuire al suo recupero». Il Fai sta pensando di lanciare una sottoscrizione popolare per raccogliere i fondi necessari per il restauro. Il progetto preliminare di restauro conservativo del solo salone centrale prevede un investimento di 500mila euro. «Ma è una stima al ribasso» spiegano dal Comune.

«Grazie all'accordo sarà valorizzato un luogo dove un tempo si incrociavano le storie di tanti milanesi, di tanti viaggiatori - racconta il sindaco -. I Diurni sono stati dagli anni Venti al Dopoguerra l'espressione di una Milano dinamica, attenta al bello, che credeva in se stessa. Oggi Milano è cresciuta, è cambiata, si è aperta al mondo. L'ex Albergo Diurno è stato un punto di riferimento per tanti ed è giusto che oggi Milano inizi il percorso per riaprirlo». Inaugurato nel 1925, l'ex Cobianchi ha rappresentato un passaggio obbligato per coloro che arrivavano a Milano e avevano necessità di un momento di relax. Anche molti milanesi, che non possedevano i bagni in casa, li frequentavano. Nel dopoguerra il servizio ha iniziato a perdere attrattiva sino a chiudere nel 1985, solo il parrucchiere ha resistito fino al 2006. Nei progetti anche l'idea di conservare in parte la funzione di bagni pubblici, in collaborazione con le associazioni del terzo settore: «Ora ci sono molti più senzatetto di un tempo» osserva Magnifico.

Così si sta pensando di affidare alle scuole di estetica e di parrucchieri gli spazi del salone, per di creare delle start up. «L'impegno che assumiamo con il Fai - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza - è di restituire una vocazione di servizio all'ex Albergo, e contiamo sulla generosità dei milanesi nella raccolta dei fondi».

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