Strade «lumaca» o senz'auto: ecco come cambia il traffico

A Melzo e Lazzaretto le prime zone a 30 all'ora, poi toccherà a Solari Entro l'anno via ai lavori per allargare l'isola ambientale di Brera

Via ai primi quartieri a traffico «slow». Melzo e Lazzaretto sono le prime Zone 30 della città, vietato oltrepassare i trenta chilometri all'ora, da ieri il Comune ha concluso la posa dei cartelli in quindici vie e piazze dei due quartieri pilota e scatta quindi il divieto di accelerare, sia per chi viaggia in auto sia in moto. Si parte da due aree vicine in corso Buenos Aires, ma la giunta ha già stanziato tre milioni di euro per i prossimi interventi che riguarderanno Figino, via Muratori, Paruta, Solari. Colonna, Dergano e la zona intorno a piazza Frattini.

Obiettivo secondo l'assessore al Traffico Pierfrancesco Maran è «garantire una mobilità più sicura a pedoni, ciclisti e bambini». Il piano complessivo delle Zone 30 è un elenco di 32 strade per una spesa di 23 milioni, già contestato dall'ex vicesindaco e consigliere di Fdi Riccardo De Corato: troppo costoso e «vorrei capire i criteri con cui sono state individuate le zone. Mi sembra un tranello per poter dare qualche multa in più».

Fuori dalle polemiche, l'intervento nel quartiere «Melzo» riguarda le vie Frisi, Melzo, Sirtori, Lambro, Mascagni, Malpighi e piazza Otto Novembre (nel tratto di collegamento tra via Pisacane e le vie Lambro e Frisi). Nell'ambito «Lazzaretto» sono interessate via Panfilo Castaldi, Lazzaro Palazzi, Felice Casati, Tadino, Lecco, Lodovico Settala, largo Bellintani e piazza Oberdan. Se per auto e scooter parte la mobilità lenta, per i veicoli superiori ai 35 quintali nelle «Zone 30» scatta il divieto assoluto di transito. L'assessore Maran anticipa che dopo il rallentatore, nel 2014 i due quartieri saranno interessanti anche da lavori di riqualificazione per migliorare la viabilità in via Melzo e in altri incroci. Sempre restando in zona, nei prossimi mesi verranno realizzate due corsie ciclabili lungo entrambi i lati della carreggiata di viale Tunisia e in futuro sarà pedonalizzato largo Bellintani.

Da Buenos Aires al centro, dopo il via libera della Commissione paesaggistica arrivato poche settimane fa, la giunta potrà allargare l'isola ambientale di Brera. Verrà attivata una zona a traffico limitato lungo tutta la via già a partire dall'incrocio con via dell'Orso riservata ai residenti e monitorata da una telecamera. In via Verdi (da via Manzoni a Monte di Pietà) esordirà la prima corsia ciclabile contromano (nel 2012 il Comune ha avuto il via libera del Ministero a sperimentare la circolazione in controsenso si alcune strade della città). Nel piano per trasformare la circolazione a Brera e renderla più sicura a pedoni e ciclisti (ça va sans dire che saranno i mezzi più diffusi dopo l'avvio della ztl) c'è anche la rimozione dei binari morti in via Monte di Pietà e via dell'Orso, causa di tante sbandate - e fratture - per chi gira in bici. Il pavè invece sarà sistemato ma conservato.

Palazzo Marino deve correre per non perdere il finanziamento da 5 milioni di euro del governo ottenuto dall'ex sindaco Letizia Moratti per il restyling del quartiere, dunque Metropolitana Milanese sta lavorando al progetto esecutivo su mandato della giunta ed entro settembre dovrebbe essere pubblicata la gara di appalto per i lavori che partiranno entro l'anno e dureranno quasi tutto il 2014.

I

commercianti sono già in agitazione, cantieri a Brera per oltre un anno offriranno un quartiere più suggestivo ai visitatori dell'Expo ma durante i lavori rischiano di dare un ennesima batosta agli affari.

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