Stupra diciassettenne al Parco delle Cave: arrestato un bengalese

Ambulante ha insistito per accompagnare a casa una cameriera e poi l'ha aggredita

Stupra diciassettenne al Parco delle Cave: arrestato un bengalese

Una 17enne italiana, cameriera in un locale sui Navigli, ha denunciato di essere stata stuprata da un venditore ambulante del Bangladesh nella notte tra il 5 e il 6 agosto nel Parco delle Cave. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri. La ragazza, che conosceva di vista il bengalese e sapeva di piacergli ma non aveva mai ricambiato le avance, ha acconsentito a essere accompagnata a casa dopo il lavoro. Una volta che sono rimasti soli, lui l'ha assalita e violentata.

Si è guadagnato la fiducia di una ragazza di 17 anni, una cameriera che conosceva di vista. Le sue avance non erano mai andate oltre un invito, sempre declinato dalla giovane, a bere qualcosa insieme. Poi però non appena si è trovato solo con lei in un luogo isolato, l'ha assalita e stuprata. Nonostante il disperato tentativo della vittima di urlare e opporre resistenza. La violenza sessuale si è consumata nella notte tra il 5 e il 6 agosto scorsi. La ragazza italiana ha sporto denuncia la mattina successiva ai carabinieri, che dopo tre giorni di appostamenti e indagini hanno arrestato l'uomo. È un venditore ambulante del Bangladesh.

La denuncia della 17enne agli inquirenti è precisa e ricca di dettagli. È cameriera in un locale sui Navigli e nel week end lavora fino a tardi. Da alcuni mesi conosce di vista il giovane bengalese, che ha un banchetto non lontano. Lui la corteggia, lei non ricambia. La invita spesso a uscire, ma mangiano solo una volta un gelato insieme. Non si scambiano neppure i numeri di telefono. La 17enne acconsente occasionalmente che lui la accompagni alla fermata dell'autobus alla fine del turno serale. Poco dopo la mezzanotte del 5 è lui ad aspettarla alla pensilina dell'Atm e la giovane propone di bere qualcosa in un bar. I due chiacchierano, consumano un paio di cocktail, la ragazza concede il proprio numero di cellulare per l'invio di una foto. «Lo ritenevo una brava persona», dirà ai carabinieri, sconvolta da quello che le è successo. All'ora di tornare a casa il venditore ambulante continua a seguire la giovane, senza essere invitato. In ogni caso lei non si sente in pericolo. Mentre percorrono a piedi un tratto del Parco delle Cave, lui tenta di baciarla con la forza. Quando lei lo respinge, diventa brutale e la butta sul prato. Abusa di lei, finché all'ennesima supplica di lasciarla andare si ferma. «Voglio sposarti», le dice. La 17enne temendo ancora il peggio lo tiene calmo con una bugia. Si avvicinano a casa e appena può corre dentro. Si chiude in camera, piange per ore. Lo stupratore la chiama decine di volte durante la notte, senza mai avere risposta.

La vittima si confiderà al telefono con un'amica, poi superando l'imbarazzo anche con i genitori che il giorno dopo la accompagnano a sporgere denuncia e al pronto soccorso.

Fornisce tutti gli elementi per identificare l'aggressore, la descrizione fisica e diversi riscontri al suo racconto. I carabinieri ritrovano sul luogo dello stupro oggetti e indumenti utili come prove. La paura e lo choc non le hanno tolto la forza di parlare.

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