«Il tema dei diritti gay deve partire dalle scuole»

Sala sfila in testa al Gay Pride insieme a Pisapia E contesta il telefono anti gender della Regione

Riccardo De Corato è rimasto fuori dai banchi del Consiglio comunale (Fratelli d'Italia non ha superato lo sbarramento del 3%) ma non ha perso la verve. Ieri l'ex vicesindaco non ha mancato di sottolineare come Beppe Sala abbia «già dato una dimostrazione plastica delle contraddizioni della sinistra milanese. La mattina ha fatto visita al cardinale Angelo Scola, impegnandosi a realizzare una moschea, e poche ore dopo ha sfilato con la comunità gay e lgbt al Milano Pride, una manifestazione che va ben oltre la richiesta legittima di estendere i diritti civili, con le ripetute e consuete offese alla religione cattolica e persino al Papa». Giornata certamente variabile come il meteo per il neo sindaco, vestito d'ordinanza e seri accanto al cardinale Scola e senza cravatta con spille arcobaleno dietro allo striscione del Gay Pride: «Love wins», l'amore vince. ha dovuto sfilare per un tratto accanto a Giuliano Pisapia. Giorni fa dopo il passaggio di consegne della cassa di Palazzo Marino e della fascia tricolore aveva scherzato: «Adesso però non facciamo come i due Papi». Ieri ha dovuto abbozzare, l'ex sindaco ha accettato l'invito dell'Arcigay a partecipare ed è arrivato in testa al corteo. Presenti alla sfilata anche delegazioni di Google e di Microsft, oltre a quelle dei partiti, tra cui il Pd e M5s. L'ex candidato sindaco dei grillini Gialuca Corrado era accanto alla consigliera eletta Patrizia Bedori e altri militanti del Movimento.

Il corteo di circa 200mila persone è partito da piazza Duca d'Aosta ma Beppe Sala si è unito all'altezza di via Pergolesi, accolto dal console Usa di Milano Philip T.Reeker. «É un privilegio essere qui. Sui temi dei diritti civili continueremo nel solco della giunta precedente. Quello che posso garantire è non solo la mia sensibilità, ma l'interesse, in quanto primo cittadino, ad aiutare una comunità che ormai è larghissima. È stato fatto molto, ho la fortuna di ripartire da una base solida, vedremo cosa fare di più» il commento di Sala, circondato dagli ex e futuri assessori Cristina Tajani e Pierfrancesco Majorino. Su questo tema «bisogna partire dalle scuole. A livello educativo è giusto dare dei messaggi e spiegare le cose ai bambini, poi ovviamente le scuole non sono un corpo a se stante, le famiglie hanno un ruolo importante. Io credo che in generale sulle discriminazioni e sui messaggi contro la violenza si debba cominciare dai bambini, che sono molto più sensibili». Non condivide «il telefono anti-gender istituito dalla Regione».

A margine del corteo mr Expo ha riferito anche di aver parlato con il premier Matteo Renzi per una reazione d'urto alla Brexit_ «Ci sono istituzioni finanziarie e anche quote di grandi aziende che faranno fatica a rimanere a Londra con una Gran Bretagna fuori dall'Ue: Milano - ha ribadito - può essere un punto d'approdo naturale.

Ho lanciato l'idea per esempio di avere a Milano l'agenzia bancaria europea ma più di questo non posso fare, serve la collaborazione con il governo che sembra molto interessato ad avviare un percorso per un ruolo più significativo di Milano. Ne ho parlato con Renzi ora vediamo».

ChiCa

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