«È il terzo incendio, sanno di restare impuniti»

Non ha una bella cera Marco Battarra, 56 anni, fondatore delle «Edizioni Ritter» di via Maiocchi 28, casa editrice specializzata in storia militare ma più noto come proprietario, tra gli anni '80 e il 2007 dell'ormai mitica «Libreria Bottega del Fantastico» di via Plinio 32. Mani nere e occhi pesti di chi ha passato una brutta nottata e si appresta ad affrontare una giornata altrettanto devastante, Battarra e il figlio maggiore, un 19enne, si aggirano mesti tra quel che resta - bruciato e sommerso dalla fuliggine - della sede della «Ritter» nel piano interrato dello stabile su 4 livelli. Un condominio completamente evacuato per precauzione l'altra notte alle 3.50 dopo che i vigili del fuoco hanno spento le fiamme causate da un incendio doloso, appiccato nei locali della casa editrice da qualcuno che, al momento, non ha ancora un nome. Una persona (o più persone, chi lo sa) che prima hanno distrutto un vetro antisfondamento che, dalla strada, dà direttamente nel piano interrato. Quindi hanno appiccato il fuoco, distruggendo volumi storici sulla storia del fascismo, abiti militari, due computer, l'impianto elettrico e il pavimento. In tutto tra i 50 e i 100mila euro di danni. Che gli amici di Battarra stanno cercando di raccogliere con una sottoscrizione affinché la libreria possa riprendere vita.

«Non ho mai ricevuto minacce. E non sono più un militante di Destra - ci spiega Battarra -, chi fa cultura non deve avere la tessera di un partito in tasca. Lunedì sera sono andato in Consiglio di zona 3 a una conferenza su Sergio Ramelli, ho staccato il cellulare e poi ho dimenticato di riaccenderlo. La polizia mi ha rintracciato solo alle 5 e c'era già la Scientifica che faceva i rilievi, sono potuto entrare solo alle 6. Vede? Gli attentatori hanno sfondato il vetro dalla strada, quindi devono aver buttato dentro i locali della casa editrice del liquido infiammabile che ha fatto detonare un fumogeno trovato sempre all'interno dalla polizia insieme a della vernice. Devo ringraziare un tizio, un residente, che i vigili del fuoco hanno trovato già qui al loro arrivo, armato di due estintori e intento a spegnere le fiamme: è stato lui a impedire che l'incendio si propagasse, il primo a lanciare l'allarme. Se il fuoco non ha distrutto».

«Già nell'86 e nell'89 mi hanno incendiato la libreria in via Plinio - conclude Battarra -.

Credo che stavolta però c'entrino la tensione creatasi per Expo, il 25 aprile e la celebrazione dell'anniversario di Ramelli. Tutte esche per persone che non vedono l'ora di abboccare. E che sanno di godere della più assoluta impunità».

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