«Con Tosi e Zanetti sbarchiamo a Milano»

La coordinatrice di Fare annuncia l'evento al Carcano e il patto con Scelta civica

Alberto Giannoni

L'appuntamento è per domani alle 10 al teatro Carcano di Milano. Il segretario di «Scelta civica» Enrico Zanetti e il leader di «Fare!» e sindaco di Verona Flavio Tosi si incontrano e battezzano il loro cartello politico, con la benedizione di Guy Verhofstadt, presidente di «Alde», il gruppo liberale al Parlamento europeo. L'occasione è «LiberaItalia. Europa, Fisco, Giustizia. Idee per liberare l'Italia da populismo, statalismo, giustizialismo», un evento organizzato da Scelta Civica e Fare! insieme alla Fondazione Einaudi.

Silvia Razzi, coordinatrice lombarda di «Fare», politicamente cosa accadrà?

«Presentiamo un cartello politico che lavora a un centrodestra liberale e concreto, uscendo da quella che è la situazione attuale di litigiosità e demagogia, in cui non si riesce a dare soluzioni al Paese. Noi possiamo vantare l'esperienza di Tosi. La demagogia tutti sono capaci di farla, noi vogliamo dare soluzioni al Paese».

A chi si riferisce?

«Chiaramente alla Lega. Il nostro obiettivo è liberare l'Italia dallo statalismo, dal populismo e dal giustizialismo».

Sarà anche l'occasione per fare il punto sul radicamento del movimento fondato dal sindaco di Verona e che sta per affrontare importanti sfide elettorali?

«In Lombardia abbiamo coordinamenti in quasi tutte le province. Il gruppo è partito dalle provincia di Brescia, dove c'è già un radicamento forte. Ma siamo presenti a Bergamo, a Monza e in Brianza, a Como, Cremona, Mantova e anche a Lecco. A Milano ci presenteremo dopo l'estate. Stiamo crescendo velocemente e siamo già presenti, in maggioranza o minoranza, in molti Comuni».

E alle prossime Comunali?

«A Monza siamo dentro la lista di Maffè, ma vogliamo correre con i nostri candidati. A Desenzano c'è il nostro candidato sindaco Alessandro Bigi, sostenuto da Fare con Viva Desenzano. E vogliamo essere presenti assolutamente alle Regionali, per noi sarà una sfida molto importante».

Con Maroni?

«Con chi vorrà dialogare con noi».

Nei ballottaggi dei Comuni guardate al centrodestra?

«A persone e programmi. La nostra prospettiva è il centrodestra, ma non possiamo accettare veti».

L'orientamento nel referendum lombardo per l'autonomia fiscale che il governatore Maroni ha voluto fissare per ottobre?

«Noi siamo per l'autonomia.

Chi non lo sarebbe? Ma spendere per il referendum non ci pare giusto, anche perché è solo consultivo. Con quei soldi si poteva eliminare il bollo. Anche la macro-regione ci piace, ma cosa è stato fatto? Insomma il referendum è inutile, ma se si vota noi diremo sì».

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