«Trecento milioni o la metropolitana finisce sott'acqua»

L'allarme del presidente di Atm: chiesti finanziamenti al Comune per mettere in sicurezza le tratte

«Trecento milioni o la metropolitana finisce sott'acqua»

Trecento milioni di euro e cinque anni di lavori. È quello che Atm chiede al Comune con il presidente Bruno Rota per le ormai indispensabili opere di impermeabilizzazione e ristrutturazione nelle gallerie della Linea 2 della metropolitana e per il suo ammodernamento. Perché forse ancor più dell'urto di 63mila passeggeri in più da trasportare nei giorni di picco durante i sei mesi di Expo, i vertici dell'azienda sembrano temere gli allagamenti e i conseguenti rallentamenti o addirittura blocchi che potrebbero mettere in crisi il piano straordinario. Una falda che si è alzata di parecchi metri e preme sulle pareti, con quadri elettrici vetusti e collocati quasi a terra diventano insieme alla pioggia un'incognita davvero poco gradita da Rota che per questo chiede l'intervento del Comune. Ormai evidentemente a cancelli chiusi, ma sottolineando come ormai l'intervento non sia più differibile, anche per non vanificare quei 180 milioni di euro che proprio Atm ha stanziato nel Piano d'impresa 2014-2016 alla voce «investimenti destinati alle infrastrutture e agli impianti» per i progetti di «manutenzione e rinnovo». Risorse che fanno parte di quei 622 milioni di investimenti previsti da Atm, con Rota che ricorda come «una volta c'erano Regione, Stato e Comune, ma tutto questo è ormai da fare con mezzi propri perché i flussi si sono ridotti fino a essere diventati un lumicino», dato che l'autofinanziamento per Atm è passato dal 45,5 per cento del 2008 all'89 per cento previsto nel 2016. Un taglio che non ha impedito a Rota di ricordare i quattordici dei nuovi trenta treni Leonardo acquistati per 220 milioni di euro e pronti per l'inaugurazione di Expo (con Atm che si è accollata tutti i costi compresi quelli promessi del Comune), così come i 125 nuovi autobus Euro 6 Urbino (per metà pagati dalla Regione). Buone notizie anche per i bilanci, con Rota che può annunciare un attivo sia per la società che per tutte le sue controllate. Ricordando però che l'Expo avrà inevitabilmente un effetto negativo sul bilancio 2015 e quanto ormai sui conti in attivo, soprattutto in tempi di tagli dei contributi pubblici, pesino le attività all'estero come la metropolitana di Copenaghen servita da esperienza per la Linea 5, la prima a Milano completamente automatizzata. «Lo sforzo di Atm - si legge nel Piano d'impresa - è continuare a mantenere un Margine operativo lordo e quindi una capacità di autofinanziarsi a “doppia cifra” rispetto ai ricavi totali, pur in presenza dell'impegno che dovrà affrontare non solo per l'Expo, ma anche per gli impatti organizzativi ed economici pre e post Expo».

Scesa, invece, ormai a un fisiologico uno per cento che pone Milano al livello delle grandi città europee del Nord, la quota dei portoghesi in

metropolitana. Con Rota che ricorda i buoni risultati delle sperimentazioni anti evasione che aggiunte ai pulsanti di sblocco ormai pronti in ogni stazione, convinceranno presto Atm a far partire il blocco dei tornelli in uscita.

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