Uber nel mirino Sfasciata un'altra auto a martellate

Nuova intimidazione a Milano ai danni di un autista collegato alla rete «Uber», il nuovo servizio taxi tecnologico. Ieri all'alba, un conducente di 65 anni che con la sua Mercedes aveva appena accompagnato alcuni clienti davanti alla discoteca «Old Fashion» di viale Alemagna, è stato avvicinato da un gruppetto di almeno uomini, uno dei quali gli ha sfondato il lunotto posteriore con un oggetto contundente. Appena l'autista si è reso conto di quanto stava succedendo, gli aggressori, si sono messi a correre facendo perdere le proprie tracce. Sul posto è intervenuta la polizia, ma dei vandali neanche una traccia.
È guerra aperta tra i tassisti milanesi e Uber. E lo è soprattutto da quando Uber, a fine giugno, ha dichiarato che vorrebbe lanciare a Milano il suo servizio «Uber Taxi», già attivo a Londra, con tariffe meno care di quelle attualmente praticate dall'app. La notizia è arrivata dal palco di State of the Net, la conferenza internazionale sullo stato di internet che in quel periodo era in corso a Trieste, dal quale il Country Manager per l'Italia di Uber, Benedetta Arese Lucini - ribattezzata Benny 'a canaglia - ha tracciato il quadro dell'iniziativa che sta scatenando le reazioni dei tassisti in tutte le capitali d'Europa, preoccupati della «concorrenza sleale» via smartphone.
Nonostante l'ira dei tassisti, però, qualcosa si sta per muovere anche in Italia. La gente sembra sempre più a favore del servizio di prenotazione auto tramite smartphone.

E l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), si è rivolta a governo e parlamento in modo inequivocabile: per «superare gli ostacoli alla competitività e rafforzare la crescita del Paese bisogna eliminare le distorsioni concorrenziali nel settore autoservizi di trasporto pubblico non di linea causate dall'esclusione della disciplina dei taxi e del servizio di noleggio auto con conducente».

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