Sala ambasciatori, all'undicesimo piano di Palazzo Lombardia è dedicata a Giovanni Falcone e a «tutti i martiri della legalità». Ieri pomeriggio, in occasione dell'anniversario delle strage di Capaci del 1992, in Regione si è tenuta una breve cerimonia durante la quale il presidente della Regione Roberto Maroni ha scoperto la targa assieme al sottosegretario alla presidenza con delega alla legalità, Gustavo Cioppa, che nella sua attività di magistrato ha conosciuto personalmente Falcone e ne ha voluto tracciare un ricordo. «Un uomo eccezionale che ha segnato la storia della magistratura - ha detto Cioppa - con grande equilibrio e grande tratto umano e da cui tutti noi magistrati ed ex magistrati abbiamo qualcosa da imparare». Maroni, che con l'iniziativa ha voluto a nome della Regione rendere omaggio a Falcone nel 24esimo anniversario della morte, ha invece ricordato come la legge sul sequestro dei beni alla criminalità organizzata che promosse da ministro dell'Interno sia partita proprio da una proposta di Falcone, cioè quella di distinguere «la sorte del mafioso da quella del suo patrimonio». «Da ministro dell'Interno - ha ricordato Maroni - ho lavorato prendendo una sua proposta rimasta nel cassetto per molti anni, trasformandola in legge». Prima di questa legge, ha osservato il governatore, «non veniva fatta questa distinzione, quindi se il mafioso moriva in carcere o non veniva più considerato pericoloso, il patrimonio sequestrato veniva restituito.
Oppure il mafioso intestava i suoi beni ai nipoti, che non essendo considerati pericolosi, impediva il sequestro e la confisca. La distinzione fra le misure di prevenzione personali da quelle patrimoniali ci consentì di triplicare nel giro di due anni i patrimoni sequestrati e poi confiscati alla criminalità organizzata».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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