Se la decapitazione di James Foley vi ha sconvolto, se vi turba sapere che ieri un autista cristiano è stato decapitato in Kenya dalle brigate al -Shabaab, proprio per la sua fede, fermatevi e leggete queste righe. Lo sfortunato reporter americano sgozzato dai carnefici islamisti è purtroppo solo la punta di un iceberg. Sotto la superficie di quell'orrore si nasconde anche la terribile realtà di centinaia di migliaia di cristiani iracheni e siriani che hanno già fatto, o rischiano di fare, la sua stessa fine. La loro sofferenza, la loro tragedia resta purtroppo invisibile, nascosta dimenticata. Come quella di oltre cento milioni di cristiani che in tutto il mondo vengono perseguitati e privati dei più elementari diritti soltanto perché colpevoli di credere nel nostro stesso Dio.
Papa Benedetto XVI ha più volte ricordato che i cristiani sono la comunità più perseguitata del mondo contemporaneo. E lo scorso anno il nunzio apostolico a Ginevra Monsignor Silvano Tomasi ha denunciato alla Commissione per i Diritti Umani dell'Onu la tragedia di oltre centomila cristiani assassinati ogni anno. «Ricerche attendibili - ha detto il nunzio - hanno raggiunto la scioccante conclusione secondo cui ogni anno più di 100mila cristiani vengono uccisi per ragioni connesse alla loro fede». Eppure di questa immane tragedia molto spesso non sappiamo nulla. Per raccontarla abbiamo bisogno anche del vostro aiuto. Lo scorso anno sul sito web del Giornale abbiamo lanciato l' iniziativa de «Gli occhi della guerra» portando in Italia l'iniziativa del cosiddetto «crowdfunding». Questa forma di finanziamento collettivo, già sperimentata negli Stati Uniti e in Inghilterra, consente ai lettori di contribuire in maniera diretta, attraverso offerte volontarie, alla realizzazione d'inchieste e reportage ritenuti particolarmente importanti.
Grazie al vostro contributo e alle vostre offerte abbiamo potuto raccontare, prima e meglio di altri, i pericoli e le minacce derivanti da due conflitti come la Libia e l'Ucraina gravidi di conseguenze per il nostro paese. Grazie a voi siamo abbiamo individuato le centrali europee usate dall'estremismo islamico per fare proseliti nel cuore dell'Europa. E sempre grazie a voi abbiamo descritto la crisi politica del Vecchio Continente e la crescita dell'euroscetticismo alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo.
Quest'anno la tragedia dei cristiani perseguitati richiede la nostra e la vostra attenzione. In Siria, Iraq, Nigeria e Pakistan il fondamentalismo islamico punta a cancellare una presenza secolare. Ma se per debolezza o indifferenza lasceremo che la fede cristiana, la nostra fede, venga espulsa da Medio Oriente, Asia e Africa presto ci ritroveremo a subire la stessa minaccia anche nel cuore dell'Europa. Per questo vi chiediamo di aiutarci. Come avrete capito la crisi del mercato editoriale non permette più oggi a sostenere reportage capaci di portarci lontano dalla stretta attualità e di approfondire temi anche drammatici. Ma con un piccolissimo contributo da parte vostra possiamo ancora continuare a farlo.
Sostenete la nostra iniziativa. Aiutateci a raccontare il dramma della persecuzione religiosa. Contribuite a far conoscere la tragedia dei cristiani uccisi, torturati o imprigionati soltanto perché colpevoli di credere nel nostro stesso Dio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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