I diritti della comunità Lgbt arrivano a Disneyland Paris. Il celebre studio di animazione - poi trasformatosi in qualcosa di ben più ampio - rappresenta, nella visione collettiva occidentale, la scuola di formazione dell'immaginario infantile. Ma la "colonizzazione ideologica" - com'è stata definita in più di una circostanza da papa Francesco - sembra aver fatto il suo esordio pure nello storico parco parigino della multinazionale statunitense.
Il gay Pride, in versione disneyana, è stato intitolato Magical Pride, e avrà luogo il prossimo primo di giugno. Con la partecipazione straordinaria, per così dire, dei protagonisti dei classici, da Topolino al Re Leone, che prenderanno parte alla manifestazione insieme agli attivisti pro Lgbt.
A segnalare l'organizzazione dell'evento, tra gli altri, è stato il quotidiano La Verità. La cinematografia contemporanea, comprese le pellicole destinate ai bambini, sembra adagiarsi in maniera sempre più assidua, e magari in modo del tutto acritico, a quello che i pensatori che si oppongono alla "globalizzazione antropologica" chiamano 'pensiero unico dominante'. Tra i dettami diffusi con maggiore frequenza, com'è noto, ci sarebbe pure la promozione della "teoria gender", la prassi ideologica secondo cui esisterebbero ben più di due generi sessuali. Ma come porsi rispetto al fatto che messaggi di questa tipologia vengano rappresentati all'interno di un luogo - almeno di norma - riservato ai più piccoli? Intanto, sta tornando d'attualità una riflessione di Joseph Ratzinger, stando alla quale, l'estensione senza limiti dei diritti individuali, ha alimentato la sparizione del concetto stesso di diritto. Diritti troppo numerosi e un uso indiscriminato della libertà d'opinione, insomma, contribuirebbero alla divulgazione del relativismo, quindi alla scomparsa della civiltà occidentale.
Non sembrano pensarla così a Disneyland Paris dove - secondo quanto segnalato dal quotidiano citato - sarebbero ben contenti di partecipare alla difesa e alla tutela dei diritti della comunità Lgbt. A ben guardare, però, è l'intero emisfero hollywoodiano a promuovere una visione del mondo aperturista in materia. Dai supereroi transessuali di Netflix alla prima principessa omosesessual, che dovrebbe apparire proprio per mezzo di una pellicola della Walt Disney, il mondo dello spettacolo sembra aver assunto un ruolo sdoganante di questo genere di tematiche.
Il Gay Pride, intanto, esordirà a Disneyland, con buona pace di quegli attivisti pro life che segnalano la non opportunità di far passare certe istanze attraverso prodotti cinematografici indirizzati soprattutto a minori.
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