Il seggio del Senato per lo stato dell'Alabama lasciato libero da Jeff Sessions, diventato ministro della Giustizia, è andato al democratico Doug Jones. Sconfitto il candidato repubblicano Roy Moore, il giudice ultraconservatore sostenuto da Trump nonostante le gravi accuse di molestie su alcune minorenni (quando lui aveva 30 anni) uscite sul proprio conto. Erano 25 anni che l’Alabama non virava a sinistra. Alle presidenziali del 2016 Trump si era preso lo Stato del profondo sud con oltre il 60% delle preferenze. Ora al Senato i repubblicani hanno appena un seggio di vantaggio, 51 su 100.
Trump si è congratulato con Jones con un tweet, parlando di vittoria "duramente combattuta", aggiungendo però che "una vittoria è una vittoria". Moore invece si è rifiutato di concedere la vittoria al rivale ventilando la possibilità di un riconteggio dei voti. Il margine di vantaggio è risicato (49,6 contro 48,7% secondo dati postati dal segretario di Stato John Merrill).
"La ragione per cui originariamente avevo sostenuto Luther Strange - ha scritto dopo alcune ore Trump su Twitter - e i suoi numeri erano saliti consistentemente, era che avevo detto che Roy Moore non avrebbe vinto le elezioni. Avevo ragione, Roy ha lavorato sodo ma tutto era contro di lui". In effetti alle primarie il presidente aveva sostenuto Strange, il senatore dell'Alabama in carica da quando Sessions ha rinunciato al seggio per diventare attorney general, insieme al resto della leadership Gop. Ma quando Moore aveva sconfitto Strange alle primarie, soprattutto grazie al sostegno di Steve Bannon, il presidente lo aveva "incoronato" e difeso a spada tratta.
La sfida in Alabama era stata seguita con grandissima attenzione, non solo per la posta in gioco in Senato ma come un test per il presidente che ha messo in dubbio le gravi accuse di molestie a Moore mentre la rivista Time ha incoronato il movimento #MeeToo (le donne che hanno rotto il silenzio) "persona dell’anno". Sebbene i repubblicani abbiano cercato di prendere le distanze da Moore, Trump gli ha sempre garantito il proprio sostegno, arrivando a tenere un comizio per lui a Pensacola, in Florida, a pochi chilometri dal confine con l’Alabama.
"Il 12 dicembre è un giornata storica... la gente dell’ Alabama ha parlato...
hanno vinto dignità e rispetto". Cosi Doug Jones ha celebrato la sua vittoria. "Il 12 dicembre è stata sempre una giornata storica per la mia famiglia - ha detto parlando ai sostenitori - è il 25° anniversario del mio matrimonio".
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