Altro che Germania accogliente.
La favola della cancelliera Angela Merkel che spalanca le porte del cuore tedesco a chiunque sia in difficoltà - a partire dai migranti - viene spietatamente smentita dai numeri. Secondo i dati ufficiali diramati ieri dal governo, il numero di deportazioni dei profughi dalla Germania ai Paesi d'origine è cresciuto del 60% dal 2014 al 2015.
Se nell'anno appena concluso i migranti rimpatriati forzatamente sono stati 22.369, nei dodici mesi precedenti le deportazioni erano state "appena" 13.851. Se spostiamo l'attenzione ai primi due mesi dell'anno in corso, possiamo notare come già 4500 persone siano state rimpatriate a gennaio e febbraio - quasi il doppio del primo bimestre del 2015.
Inoltre è aumentato esponenzialmente anche il numero dei profughi che hanno abbandonato volontariamente il Paese, dai 13.573 del 2014 ai 37.200 del 2015. Al primo di aprile, a lasciare di propria volontà il Paese nel corso di quest'anno sono già stati oltre quattordicimila.
"Siamo sulla giusta strada - ha commentato il portavoce del governo federale Steffen Seibert - Ma per quanto riguarda i rimpatri si può ancora migliorare"
Il governo di Berlino, spiega N-tv, si è dato come obiettivo la deportazione dei rifugiati senza prospettiva di ulteriore loro permanenza sul territorio tedesco.
Questa mattina la cancelliera ha annunciato che la Germania avrà presto una "legge sull'integrazione
dei profughi", che comprenderà anche misure anti-terrorismo. Le nuove misure, ha spiegato la Merkel, comprendono "offerte ai migranti che hanno una buona prospettiva di rimanere nel paese, ma anche doveri per chi rimane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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