In Europa è ancora caos per l'immigrazione e il flusso di migranti. Ormai ai confini di ogni Stato membro la tensione è palpabile.
Oggi è stato il turno dell'Ungheria che ha iniziato ad arrestare chiunque non fosse legalmente nel Paese al confine con la Serbia. Dal canto suo il governo serbo si è detto pronto a schierare l'esercito per evitare che la massa di profughi torni sul proprio territorio.
Infine in serata l'Austria ha deciso di ripristinare i controlli sulle frontiere con Ungheria, Italia, Slovenia e Slovacchia e ha informato con una lettera la Commissione Ue del provvedimento. Per Bruxelles "a prima vista sembra essere una situazione che rientra nelle regole" Schengen.
Una mossa già adottata oggi dalla Germania. "Abbiamo introdotto i controlli per poter registrare meglio i profughi e per garantire la sicurezza", ha spiegato Angela Merkel in conferenza stampa con il cancelliere austriaco Werner Faymann, "Non era più possibile registrarli. Poi la Cancelliera si rivolge a Italia e Grecia: "È urgente che facciano subito gli hotspot", insiste, "Diversamente non può esserci la distribuzione equa dei migranti". E se la Germania in un primo tempo ha aperto all'accoglienza è stato perché "era una situazione di emergenza" e si doveva decidere. "Non potevamo aspettare", ha ribadito la Merkel, "Se adesso dobbiamo iniziare anche a scusarci del fatto che, in situazioni di emergenza, mostriamo un volto amichevole, allora questo non è il mio Paese".
Per risolvere la questione il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk ha annunciato che potrebbe esserci presto un vertice straordinario, indetto su richiesta di alcuni leader europei durante le consultazioni. La data scelta è quella del 22 settembre.
Ieri si era già tenunto un incontro del consiglio Affari Interni, ma non era stata trovata l'unanimità sui provvedimenti da prendere tra cui la ricollocazione dei profughi con un sistema di quote e una "multa" per chi si rifiuta di partecipare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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