In Arabia Saudita non si può più indossare la maglia del Barcellona: è diventato un reato punito con 135mila euro di multa e fino a 15 anni di reclusione. Il motivo? La squadra di calcio ha come sponsor Qatar Airways, stampato in bella vista sulla parte davanti della T-shirt. Qualche giorni fa, infatti, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, lo Yemen e il Bahrein hanno deciso di chiudere i rapporti diplomatici e le frontiere con il Qatar, accusato di sostenere l’ISIS.
Un provvedimento che ha destato molto scalpore ne che ora è arrivato a influenzare anche il mondo dello sport. Negli anni lo Stato del Golfo è diventato un protagonista del calcio grazie ai suoi petroldollari: qatariota è lo sponsor del Barcellona così come lo è il fondo proprietario del club Paris Saint Germain.
E sono proprio questi club a pagare per primo le conseguenze di questa crisi diplomatica. Se la decisione di rendere un reato indossare o postare una foto con la camiseta blaugrana che riporta la scritta “Qatar Airways” può sembrare eccessiva e quanto meno controversa ad alcuni, non è escluso invece che altri Stati del Golfo decidano di adottare un provvedimento simile a quello del regno dei Saud.
Un problema che si prospetta, però, temporaneo: dall’anno prossimo, infatti, il Barcellona cambierà main partner e sulle maglie apparirà il marchio Rakuten, il colosso dell’e-commerce giapponese.
A rischiare ripercussioni economiche più pesanti è, invece, il club parigino. Il loro sponsor principale è Fly Emirates e, a seguito della rottura dei rapporti diplomatici, la compagnia degli Emirati Arabi Uniti ha sospeso tutti i voli verso il Qatar.
Tuttavia, come riporta Sky Sport, la proprietà ha dichiarato al giornale Le Parisien che “la crisi diplomatica non avrà alcun effetto sul Paris Saint Germain, non c’è nessuna preoccupazione. Fly Emirates è legata con noi fino al 2019 e ci garantirà i 25 milioni all’anno previsti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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