Armenia e Turchia, la pace tra timide aperture e frenate

È possibile una riconciliazione tra questi due popoli superando i massacri iniziati nel 1915?

Armenia e Turchia, la pace tra timide aperture e frenate

"Pensiamo che in una prospettiva di lungo periodo ci potrà e ci dovrà essere una riconciliazione perché la situazione attuale non è di alcun beneficio né per gli armeni, né per noi turchi. Noi non denigriamo gli armeni e cerchiamo di comprender il loro problema, ma abbiamo una posizione molto precisa sull'argomento. E non intendiamo cambiarla. Finché gli armeni e i loro rappresentanti s'intestardiranno su questa questione e continueranno ad accusarci per qualcosa che non abbiamo mai commesso intenzionalmente non ci sarà alcuna possibilità di soluzione. E non accetteremo neppure che qualcun altro a livello internazionale ci accusi per qualcosa che la Turchia non ha mai programmato intenzionalmente".

Così, direttore generale per la pianificazione politica del ministero affari esteri turco - nel corso della conferenza sul ruolo geopolitico dell'Italia nel Mediterraneo organizzata a Pergine Valsugana lo scorso fine settimana dal centro studi "Il Nodo di Gordio".

Nonostante queste parole rappresentano, senza ombra di dubbio, un’apertura della Turchia al popolo armeno, si deve però riconoscere che la strada per una pacificazione storica tra turchi e armeni è ancora lunga. Potrà la politica vincere la storia?

Questa domanda si fa ancora più forte non appena si ascoltano le parole dell'ambasciatore turco in Italia Aydin Adnan Sezgin sgombra subito il campo.

"Agli armeni noi non abbiamo nulla da offrire. Nel corso di questa conferenza abbiamo accennato solo genericamente alla possibilità di una riconciliazione con il loro popolo e la loro nazione. In verità non saprei proprio come rispondere a chi mi chiede se ci sia la possibilità di una riconciliazione. Noi non abbiamo mai accettato le accuse di genocidio, né mai le accetteremo. Un genocidio presuppone l'intenzione di commetterlo e di certo non è questo il caso della Turchia. Quello che è successo nel 1915 e negli anni successivi è semplicemente un episodio nel contesto di quella tragedia che fu la prima guerra mondiale. Noi cerchiamo sempre di proporre il dialogo, ma su questo argomento non abbiamo nessuna nuova proposta da mettere sul tavolo".

L'ambasciatore turco in Italia sgombra subito il campo.

Chi aveva ascoltato il suo intervento e quello di Altay Cengizer, direttore generale per la pianificazione politica del ministero affari esteri turco - nel corso della conferenza sul ruolo geopolitico dell'Italia nel Mediterraneo organizzata a Pergine Valsugana lo scorso fine settimana dal centro studi "Il Nodo di Gordio" - aveva percepito una disponibilità ad un dialogo e ad una riconciliazione con gli armeni.

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