Asmara diventa Patrimonio dell'Umanità. L'Unesco, nella sua sessione annuale in corso a Cracovia, ha inserito la capitale dell'Eritrea nella lista World Heritage.
Asmara viene definita "città modernista d'Africa" in virtù della sua struttura urbanistica, realizzata dagli architetti italiani della fine dell'Ottocento e soprattutto del Ventennio. La città conosce il suo primo sviluppo in età giolittiana, quando vengono fatti i primi piani regolatori e la suddivisione dei quartiere avviene per base etnica."Ua zona per gli italiani, una per i locali e una 'mista' per arabi e indiani" - ha spiegato a Repubblica la storica Giulia Barrera - Struttura che si accentua poi nell'era fascista, in cui l'area "italiana" viene arricchita di tutti i servizi, al contrario della periferia, sorta di antesignano degli slum".
Con il fascismo, la popolazione negli anni Venti arriva a sfiorare le 100mila unità con oltre il 50% di italiani che rimodellano la città secondo il loro stile con "il corso, i caffè, i mercati e i luoghi di culto", racconta l'urbanista eritreo Gabriel Tzeggai, che con Barrera ha curato il libro "Asmara, Architettura e pianificazione urbana nei fondi dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente". A differenza di quanto accade ad Addis Abeba, però, la capitale dell altra colonia italiana, l'Etiopia gli architetti, come spiega Tzeggai, non sentono il peso dell'impero e della monumentalità. Nascono, dunque, opere di fantasia come la pompa di benzina Fiat Tagliero, che è diventata il simbolo della città.
L'aspetto più sorprendente della vicenda è però l'affetto che questa piccola capitale coloniale sia riuscita a conquistarsi nella popolazione locale. Una volta ottenuta la libertà e l'indipendenza, il governo eritreo ha deciso di salvaguardare il centro storico e di vietare nuove costruzioni. All'inizio degli anni Duemila arriva il primo accordo con la Banca Mondiale per la conservazione dei beni culturali e nel 2005 la richiesta di accesso alla tentative list dell'Unesco per i circa 4.
300 edifici contenuti in 380 ettari di area urbana. Nel 2016 viene fatta la domanda formale, con tanto di dossier preparato con la collaborazione dell'ambasciata italiana locale e con le traduzioni dei documenti storici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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