Bannon prepara la guerra all'Ue: una war room per far vincere i sovranisti

Bannon prende l'Italia a modello: "È importante se ne capisca coraggio". Poi il consiglio al governo gialloverde: "Aggiusti il bilancio, serve più crescita"

Bannon prepara la guerra all'Ue: una war room per far vincere i sovranisti

Una war room "a risposta rapida" per individuare "agende di cose da dire, risposte quando attacchi il candidato, gente da mandare in televisione". A pochi mesi dalle elezioni europee Steve Bannon, lo stratega che nel 2016 guidò la cavalcata di Donald Trump verso la Casa Bianca, offre alle forze sovraniste del Vecchio Continente una piattaforma per coordinarsi, dare "la possibilità di fare eventi insieme", fornire "sondaggi in profondità, come non sono mai stati fatti nelle elezioni europee, sui segmenti sociali" e, ovviamente, un fiume di soldi per sostenere la campagna elettorale. "Sono europei facoltosi, gente che viene da origini operaie e che vede nei populusti una voce per la gente mite, come me - annuncia in una intervista al Corriere della Sera - ho donatori ma ci metto soldi anch'io".

Gli occhi di Bannon sono puntati sull'Unione europea. Ma di sicuro ha un interesse particolare per l'Italia. Per lui il governo gialloverde è un modello e il Belpaese è, appunto, "il centro dell'universo politico, il luogo dove si sta ridefinendo la politica nel ventunesimo secolo". nell'intervista al Corsera non esita a definire amazing, straordinario, quello che stanno facendo Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Ed è importante - sottolinea - che gli italiani ne capiscano il profilo e il coraggio". Nei mesi scorsi l'ex stratega di Trump ha da vicino seguito la campagna elettorale italiana, i Cinque Stelle e Salvini e ha rilevato "l'intensità, il dinamismo, l'energia e l'entusiasmo i giovani". "Tiravano fuori le questioni fondamentali - rileva - la sovranità, cosa significa la cittadinanza, le migrazioni. E dopo ho visto la capacità di fare un governo che mette insieme Nord e Sud, sinistra e destra, una forza più populista e una più nazionalista. È l'equivalente americano di Trump che lavora con Bernie Sanders, si intendono su certe cose e governano insieme". Per Bannon, poi, è anche straordinario che, avendo vinto, Di Maio e Salvini "abbiano accettato che il capo del governo sia un altro", una terza persona che andrà al G7 e siederà nello Studio Ovale alla Casa Bianca. Insomma, "un mix unico al mondo e nessuno dei problemi che devono gestire è stato causato da loro".

Secondo Bannon, Salvini e Di Maio devono fare un bilancio che "si focalizzi sulla crescita, prendersi cura dell'economia" italiana. Al di là di questo consiglio, l'ex stratega della Casa Bianca sembra non vedere particolari problemi nelle dimensioni del deficit né nella composizione della manovra di bilancio.

"Il primo passo è un'attenzione maniacale alla situazione economica dell'Italia", conclude dicendo di apprezzare che il leader leghista e il capo politico dei Cinque Stelle "non si limitino ad adeguarsi ma siano pronti a resistere per gli italiani. Sul piano economico sono raffinati".

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