"Uccisi i ricercati per Barcellona". Si teme per un terzo italiano

Secondo fonti della stampa locale i jihadisti sarebbero stati eliminati. Polizia: "Preparavano un attacco peggiore"

"Uccisi i ricercati per Barcellona". Si teme per un terzo italiano

Il bilancio dell'attacco terroristico avvenuto ieri nel cuore di Barcellona continua a non vedere la fine. Al momento sono tredici i morti e almeno 100 i feriti, di cui 15 in gravi condizioni. Tra le vittime anche un bambino di tre anni. Due gli italiani uccisi dal furgone che alla velocità di 80 km/h ha falciato procedendo a zig zag più pedoni possibili nel centro della Rambla.

Uno dei due connazionali ammazzati si chiama Bruno Gulotta ed era di Legnano. L'uomo di 35 anni era in vacanza con la moglie e i bambini, un maschietto di 3 anni e mezzo e la piccola di 7 mesi, che la madre portava nel marsupio. Vedendo arrivare il furgone a velocità folle la donna è riuscita a salvare il piccolo, che teneva la mano del padre.

L'altro italiano morto è Luca Russo di Bassano del Grappa. Ingegnere laureatosi a Padova, lavorava in un'azienda a Carmignano di Brenta. Si trovava a Barcellona in compagnia della sua ragazza. La donna è rimasta ferita durante l'attentato ma non sarebbe in gravi condizioni. Anche per Luca la vacanza si è trasformata in una tragedia.

Continua il lavoro della Farnesina, a cui sono arrivate centinaia di segnalazioni. E si teme per la sorte di un terzo italiano, un uomo con doppia nazionalità. Mancano al momento fonti ufficiali in grado di dare notizie sicure sulla sua sorte.

I morti di Cambrils

Un nuovo attacco, collegato all'attentato di Barcellona, si è verificato in piena notte a Cambrils, nella provincia di Tarragona, un centinaio di chilometri a sud della capitale catalana, dove cinque terroristi alla guida di un'auto hanno travolto i passanti nel porto, ferendo sei civili e un poliziotto, prima di essere tutti uccisi dalla polizia. Tra i loro l'uomo che ha ucciso 13 persone, tra cui 2 italiani, e ne ha ferite un centinaio.

Secondo la tv di Stato spagnola, Rtve, tra le vittime ci sarebbe il 17enne marocchino Moussa Oukabir (nato a Ripoli a Girona nel nord della Spagna ma in quanto minorenne ancora di nazionalità marocchina), anche se ora non è più certo che fosse lui alla guida del furgone che ieri alle 17 si è gettato sulla folla sulla Rambla di Barcellona. Altre fonti, come El Periodico, confermano la morta di Ouakabir e anche che fosse l'autore della strage.

Finora sono stati arrestati 4 sospetti terroristi, tra cui Driss Ouakabir (28 anni) ed un suo amico. Secondo fonti della stampa iberica, che durante il giorno ha più volte corretto il tiro in questo senso, sarebbero tutti morti gli uomini che facevano parte della cellula. I ricercati, tutti marocchini, erano Mohammed Hychamy (24 anni), Younes Abouyaaqoub (22 anni) e Said Aallaa (18 anni).

Il conducente del van ha terminato la sua corsa all'altezza del Liceu, il teatro dell'opera, schiantandosi su un chiosco non lontano dal mercato della Boqueria. Poi è fuggito a piedi coperto da un passamontagna ed è partita la caccia all'uomo. "Il piano d'attacco era ancora peggiore", dicono fonti vicine all'indagine, secondo cui i jihadisti avrebbero voluto riempire di esplosivo i furgoni e poi lanciarsi sulla folla, per una strage ancora maggiore.

Le persone fermate sono Driss Oukabir, fratello del ricercato, bloccato ieri sera a Ripoll, centro a 110 chilometri da Barcellona. I suoi documenti erano nel furgone. Marocchino, 28enne, si è presentato spontaneamente, nega ogni responsabilità e sostiene che i documenti gli sono stati rubati. Sempre a Ripoll è stato arrestato stamani un terzo uomo e ieri sera ad Alcanar è un uomo, di Melilla, dopo un'esplosione in una abitazione. E proprio questa cittadina 200 chilometri a Sud di Barcellona e un centinaio di Cambrils, è diventata l'anello di congiunzione dei due attacchi. L'esplosione, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì, è stata causata da una persona che maneggiava una ventina di bombole di gas. Un uomo è morto. Un altro è rimasto ferito, ricoverato in ospedale e arrestato. Una seconda esplosione, accidentale, ha investito i soccorritori poco dopo, causando sei feriti tra pompieri e poliziotti. Gli investigatori sospettano la cellula avrebbe dovuto nascondere quelle bombole all'interno di un furgone per farlo saltare in aria nel centro di Barcellona. Anzi, proprio quell'esplosione in casa ad Alcanar potrebbe aver cambiato i piani d'attacco, inducendo i terroristi a scagliare un furgone contro la folla, come poi avvenuto.

Oltre al van della Rambla ci sarebbe anche un secondo furgone sul quale si concentra l'attenzione degli inquirenti: si tratta di un furgone ritrovato nella località di Vic, che si sospetta fosse stato preso in affitto per agevolare la fuga dei terroristi; la polizia ha accertato che non contiene esplosivi.

Una quarta persona è stata arrestata in relazione agli attentati in Catalogna. Lo ha fatto sapere la polizia spagnola.

È la seconda volta che la Spagna viene colpita dal terrorismo jihadista: la prima volta era stato a Madrid 13 anni fa, con gli attacchi simultanei a quattro treni dell'11 marzo del 2004, in cui morirono 192 persone.

Il premier Mariano Rajoy è atteso a Barcellona, dove sarà accompagnato dalla vicepremier e dal ministro dell'Interno: "I terroristi non sconfiggeranno un popolo unito che ama la libertà dalla barbarie. Tutta la Spagna è con le vittime e le famiglie", ha affermato il primo ministro.

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