Potrebbero essere i migranti l'ultima arma nelle mani del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Come un arciere accarezza la freccia migliore riposta nella faretra, il Sultano medita con attenzione infatti l'atteggiamento da tenere rispetto alle centinaia di migliaia di profughi accolti nel territorio della Mezzaluna.
Le autorità greche segnalano l'arrivo di oltre settecento migranti sull'isola egea di Lesbo, nel Dodecaneso, dal giorno del fallito colpo di Stato in Anatolia. Come riporta il quotidiano ellenico To Vima, la guardia costiera greca ha arrestato nei giorni scorsi due scafisti sorpresi mentre tentavano di trasbordare ventisette migranti nelle isole di Kos e Samos.
Nell'ambito dell'accordo fra Turchia e Ue per il contenimento dell'immigrazione clandestina, in tutta la Grecia ci sono attualmente oltre 57mila migranti, di cui 3357 a Lesbo, 2474 a Chio e 1065 a Samo. La maggioranza di essi però - oltre 23mila - si trova nei vari campi profughi del nord del Paese.
In Turchia ci sono invece oltre un milione e ottocentomila migranti, spesso costretti in campi dell'est del Paese in cui le condizioni di vita sono molto precarie. Erdogan non perde occasione per ricordare all'Europa di come "nessuno possa dare lezioni di accoglienza alla Turchia".
Sotto pressione da parte della comunità internazionale per le accuse di illegalità e torture diffuse nei giorni della repressione seguita al tentato golpe dello scorso15 luglio, il presidente della Turchia sa bene che la principale carta che può giocarsi nelle trattative con Bruxelles è proprio quella dei migranti. Nonostante gli strali dell'Europa condannino a parole l'atteggiamento dei turchi nei confronti dei dissidenti, ai piani alti della Commissioni tutti sanno bene che se solo Erdogan volesse, la Grecia tornerebbe in men che non si dica ad essere il terreno privilegiato di arrivo di centinaia di migliaia di richiedenti asilo.
Questo lo sanno bene anche ad Ankara, dove
intendono fare pesare fino in fondo il peso di questo vantaggio. Per ora Erdogan non ha annunciato né sembra intenzionato a cambiare linea nel breve periodo, ma la situazione può mutare molto rapidamente. E questo lo sanno tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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