Scoppia la polemica a Rio de Janeiro. E presto si estende a tutto il Brasile. A innescare la miccua è stata la decisione delle autorità locali di impedire l'accesso alla spiaggia di Copacabana a circa 160 minorenni neri dei quartieri poveri. Adesso l'istituto per la difesa legale d'ufficio ha annunciato una azione legale.
Nello scorso fine settimana la polizia militare ha condotto una operazione in cui ha arrestato decine di giovani che su autobus municipali si dirigevano alla popolare spiaggia carioca. I pullman sono stati fermati nel tunnel che collega Copacabana al quartiere di Botafogo e i giovani provenienti dalle periferie sono stati portati in centri per l'assistenza dei minori. Il governatore di Rio, Luiz Fernando Pezão, ha motivato la misura come un modo per evitare i furti sulla spiaggia e ha aggiunto che "alcuni" minori erano già stati autori di furti in precedenza. Nessuno di loro, però, è stato trattenuto. La coordinatrice della Difesa dei diritti del bambino e dell'adolescete delll'ufficio per la difesa pubblica di Rio de Janeiro, Eufrásia Souza das Virgens, ha parlato di "intento di segregazione" nella città, attuato dalla polizia "su richiesta di un settore sociale". "Sono adolescenti neri e poveri - ha, poi, aggiunto - sono loro quelli che finiscono per essere presi.
C'è selezione da parte della polizia". Le detenzioni arbitrarie secondo das Virgens non sono una novità, visto che nello scorso maggio chiese che alla polizia fosse vietato avvicinare i minori se non stavano commettendo alcun reato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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