Cardinale Onaiyekan: "Emigrare non è una soluzione"

Monsignor Onaiyekan si rivolge al governo nigeriano: "Non fate abbastanza per trattenere i giovani nel Paese"

Cardinale Onaiyekan: "Emigrare non è una soluzione"

Non è nell'emigrazione che l'Africa e le sue martoriate vicende troveranno una soluzione. Il monito, durissimo, proviene da una cattedra molto autorevole: quella dell'arcivescovo di Abuja, monsignor John Olorunfemi Onaiyekan.

Il titolare dell'arcidiocesi basata nella capitale della Nigeria, racconta Africa rivista, è intervenuto ieri alla Conferenza sulla tratta degli esseri umani organizzata da Caritas Internationalis e dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti.

"Il traffico di esseri umani – ha detto il prelato – è destinato ad aumentare il numero di persone frustrate che non possono sbarcare il lunario. Lo sapete, il tempo di finire gli studi all’università e iniziate a vagare per le strade per tre, quattro, cinque e sei anni, senza lavoro, e si arriva a 30 o 31 anni senza futuro, ed è molto difficile starsene tranquilli."

Il porporato ha elogiato il governo nigeriano che cerca di trattenere i giovani nel Paese, ma al tempo stesso ha chiesto maggiore impegno, soprattutto sul versante occupazione. Emigrare all'estero può portare chi intraprende questi viaggi a trovarsi in situazioni anche peggiori di quelle che si lascia alle spalle, ricorda Onaiyekan.

Parole che ricordano da vicino quelle di altri vescovi di territori piagati da guerre e povertà: basti pensare al grido di dolore lanciato in più occasioni da monsignor Bashar Warda, titolare della diocesi di Erbil, nel Kurdistan iracheno e asilo per

centinaia di migliaia di cristiani perseguitati fuggiti al Califfato.

La Chiesa universale e l'Occidente, ricordava Warda, debbono aiutare i cristiani d'Oriente a restare nelle proprie terre: l'emigrazione non può essere una soluzione.

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