Un intero lago prosciugato e adesso in quello che era il bacino del Poopò, il secondo lago della Bolivia dopo il Titikaka, c'è un deserto, una pampa che corre sconfinata in 2.337 chilometri quadrati, una desolazione, fatta di vecchie barche arenate e relitti navali che, come santuari della tragedia, raccontano un disastro ecologico economico e sociale.
Il lago di acqua salata nel dipartimento di Oruro è andato con gli anni a ridursi sempre di più e ora con il suo prosciugamento quasi totale è andato a morire un intero ecosistema fatto di centinaia di specie animali, ittiche oltre che arboree. Ovviamente la distruzione del microcosmo faunistico del lago ha provocato anche l'esodo umano delle comunità che vivevano sulle sue rive e sopravvivevano grazie alla pesca
Era il 2002 quando il governo allertò sulla situazione che stava affrontando il lago, ma la calamità peggiorò senza sosta. I motivi di questa catastrofe sono di svariata natura. Per una certa misura sono imputabili al fenomeno del Ninò e al surriscaldamento globale, poi al centro delle polemiche c'è anche un piano regolatore attuato negli anni '90 che ha ostacolato il flusso del fiume Desguadero sino al Poopò. Inoltre non sono escluse cause legate allo sfruttamento minerario.
Il dipartimento di Oruro è infatti una regione dove si realizza una forte estrazione mineraria che avviene anche in modo irregolare. Quindi, uno scarico di rifiuti dell'industria estrattiva e una contaminazione delle acque possono essere stati pure loro fattori di una crisi idrica senza pari in America Latina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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