La Corea del Nord avrebbe iniziato i test per armare le testate dei missili balistici intercontinentali con l’antrace. E’ quanto riporta il quotidiano giapponese Asahi che cita fonti collegate ai servizi di intelligence della Corea del Sud. L’antrace rientra tra gli agenti considerati utilizzabili per le armi batteriologiche perché le spore possono essere disseminate per via aerea. L'agente dovrebbe sopravvivere alle altissime temperature generate durante il rientro delle testate nell'atmosfera terrestre, circa 7000 gradi Celsius. Secondo la Nuclear Threat Initiative, la riserva della Nord oscilla tra le 2500 e le 5000 tonnellate di agenti chimici. Il Paese sarebbe in grado di produrre agenti nervini come il Sarin ed il VX, questi ultimi sono ritenuti al centro della produzione di armi chimiche del Paese. Pyongyang sarebbe in grado di produrre agenti biologici come l'antrace ed il vaiolo.
Nella Strategia di Sicurezza Nazionale pubblicata poche ore fa dalla Casa Bianca, si afferma testualmente che “la Corea del Nord, paese che affama la sua stessa gente, ha speso centinaia di milioni di dollari in armi nucleari, chimiche e biologiche che potrebbero minacciare gli Stati Uniti”.
La Corea del Nord nega con forza quanto affermato dalla Casa Bianca, accusando gli Stati Uniti di “creare false verità e di utilizzare armi biologiche come durante la guerra di Corea. Gli Stati Uniti, impero del male, fabbricano qualsiasi tipo falsità per soddisfare la loro avidità”.
Avrebbe senso armare un ICBM con l’antrace?
La mortalità di un attacco con l’antrace dipende dalla quantità di spore rilasciate (che possono rimanere dormienti per decenni) e dall'efficacia del sistema di consegna. L’infezione avviene solo quando il batterio si trova sotto forma di spora, stadio in cui il microrganismo è estremamente resistente ad ambienti esterni avversi. Si ritiene che la Corea del Nord abbia iniziato il suo programma di armi chimiche e biologiche nei primi anni '60 ed iniziato ad armare agenti biologici negli anni '80. Avrebbe senso armare un ICBM con l'antrace? Un'arma biologica come l'antrace potrebbe richiedere settimane o addirittura mesi per generare un livello di distruzione di massa. In poche parole, non avrebbe molto senso distribuire spore di antrace sugli ICBM della Corea del Nord quando è presenta l'opzione (immediata) nucleare. Come agenti del terrore, le armi nucleari superano di gran lunga quelle biologiche. Questo non vuol dire che la Corea del Nord non userebbe l'antrace in guerra.
I dati del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie
La trasmissione diretta da uomo a uomo è estremamente improbabile, quindi avere contatti o visitare un paziente contagiato non comporta grossi rischi. Le vie di trasmissione riconosciute per l’antrace fra gli esseri umani sono quella respiratoria, cutanea e gastrointestinale. Il tempo di incubazione varia da poche ore a 7 giorni.
Proprio l’inalazione è la modalità prevista nel caso di attacchi batteriologici che liberano nell’aria una quantità consistente di spore (oltre 8 mila). Porta alla morte nella grande maggioranza dei casi. I primi sintomi compaiono entro una settimana e sono quelli tipici di un raffreddore, che si complica in brevissimo tempo fino a grossi problemi respiratori polmonari
La trasmissione cutanea, attraverso la pelle, avviene quando le persone toccano animali infetti e la spora batterica sfrutta piccoli tagli o lesioni cutanee per entrare. Si manifesta inizialmente con un rossore localizzato simile alla puntura di un insetto. In un paio di giorni si trasforma in una piccola ulcera e, di conseguenza, le linfoghiandole nei tessuti sottostanti si gonfiano. È letale in circa il 20% dei casi
La trasmissione per via gastrointestinale infine, con il consumo alimentare di carne e alimenti contaminati. I primi sintomi sono nausea, perdita di appetito, vomito, febbre e diarrea. L’infezione intestinale da antrace è letale dal 25 al 60% dei casi.
Le terapie
L’infezione può essere curata con antibiotici e quelli di prima scelta sono la penicillina, la doxiciclina e i fluorochinolonici. Il trattamento, per essere efficace, deve però essere tempestivo e iniziare immediatamente dopo il contagio. Infatti tutti i genotipi finora studiati (oltre 1000) si sono rivelati sensibili alla penicillina, ma la guarigione è assicurata solo se si interviene nelle fasi iniziali della malattia. Somministrazioni tardive di antibiotici, infatti, sono spesso inutili. Il motivo è semplice: l’azione patogena del batterio non è diretta, ma legata alla liberazione di sostanze tossiche. Nelle fasi avanzate è molto probabile che si sia già verificato un accumulo di tossine potenzialmente letale e se gli antibiotici neutralizzano i batteri non sono in grado, però, di annullare queste sostanze tossiche. Contro l’antrace esiste anche un vaccino animale che si è rivelato un buon metodo di prevenzione. La vaccinazione in Italia è obbligatoria per gli animali a rischio: il vaccino viene prodotto e distribuito in Italia solo dall’Istituto zooprofilattico della Puglia e Basilicata. In alcune nazioni, tra cui gli Stati Uniti, è disponibile un vaccino contro l’antrace. Il vaccino per l’uomo si è rivelato efficace nel 93% dei casi, ma presenta ancora controindicazioni perché può suscitare reazioni allergiche molto intense. Motivo per cui finora viene utilizzato solo per vaccinare il personale militare a rischio (come quello schierato in Corea del Sud). Il trattamento antibiotico è efficace anche nel prevenire la malattia ma poichè l’antrace non si trasmette da persona a persona, il trattamento preventivo non è indicato per chi ha avuto contatti con una persona ammalata a meno che non siano stati esposti alla stessa fonte di infezione.
Testate all’antrace sul primo ICBM con sospensione cardanica?
Il Hwasong-15 è stato lanciato il 28 novembre scorso da Sain Ni. In base ai dati raccolti, l’ICBM ha coperto una distanza di 950 chilometri, raggiungendo un’altitudine massima di 4.475 chilometri. Il missile lanciato da rampa mobile ha volato per circa 50 minuti prima di precipitare nella zona economica esclusiva del Giappone. L’esempio della Stazione Spaziale Internazionale è utile per capire i progressi di Pyongyang che sono senza dubbio costanti. Il Hwasong-15 ha raggiunto un’altitudine di 4.500 chilometri: la Stazione Spaziale Internazionale si trova a circa 250 miglia sopra la Terra. L’ultimo test della Corea del Nord risaliva al 15 settembre scorso, quando ad essere lanciato fu un missile balistico intermedio KN-17. Per l’anno in corso, Pyongyang ha lanciato 23 missili in sedici test confermati. Il Hwasong-15 è probabilmente il missile più potente nell’arsenale della Corea del Nord. È senza dubbio anche il sistema più grande mai testato da Pyongyang. Lanciato volutamente ad angolo ripido, l’HS-15 ha dimostrato migliori capacità rispetto ai precedenti sistema d’arma conosciuti. In base all’attuale telemetria, se il Hwasong-15 venisse lanciato su una traiettoria standard avrebbe un raggio di oltre ottomila miglia. Una portata utile cioè per raggiungere Washington e qualsiasi parte degli Stati Uniti continentali. Tuttavia sia la miniaturizzazione delle testate che il ciclo di rientro non sono state ancora dimostrate. Da considerare che la significativa portata potenziale andrebbe rivista in presenza di un carico utile, tuttavia non conosciamo il reale peso della testata inerte inserita nel test del 28 novembre scorso. Non conosciamo il tipo di combustibile utilizzato. A differenza di quello liquido, il combustibile solido annulla il rifornimento in loco del vettore (che deve rispettare alcuni passaggi procedurali), rendendone difficile la rilevazione satellitare.
Il primo ICBM con sospensione cardanica
Per dimensioni complessive e disegno, il Hwasong-15 è un nuovo missile. Precedentemente il sistema d’arma più avanzato nell’arsenale di Pyongyang era il Hwasong-14. La pausa tattica imposta da settembre potrebbe essersi resa necessaria per ottimizzare i disegni precedenti con la possibile implementazione di un terzo stadio a combustibile solido nei disegni originali. Gli ICBM utilizzano più stadi, ciascuno contenente i propri motori e propellente, per trasportare i loro carichi utili nello spazio, attorno alla terra e verso il loro obiettivo. Il Hwasong-15 presenta un secondo stadio a diametro pieno rispetto a quello conico visto sull’HS-14.
Il Hwasong 14
Pyongyang ha lanciato il suo primo ICBM lo scorso quattro luglio. Il secondo test effettuato il 28 luglio è stato effettuato per dimostrare al mondo il potenziale raggio d’azione utile del missile Hwasong 14. Nel primo test il Hwasong 14 lanciato da Panghyon su piattaforma sganciata MAZKT79211, ha raggiunto un’altitudine di 2.500 chilometri (picco a 2802 Km secondo il Nord) percorrendo una distanza di 930 chilometri prima di schiantarsi nel Mare del Giappone all’interno della zona economica esclusiva di Tokyo. Il tempo di volo confermato è stato di 40 minuti circa. Ciò significa che ad una traiettoria balistica ottimizzata, il Hwasong-14 potrebbe volare per 7.000 km. Tali dati, collocarono la maggior parte dell’Alaska o le Hawaii (dipende dalla traiettoria impostata) nel potenziale raggio utile del missile di Pyongyang. E’ ritenuto il primo missile nordcoreano potenzialmente in grado di raggiungere l’America del Nord. Nel secondo test il Hwasong 14 avrebbe volato per 45 minuti, cinque minuti in più del precedente, raggiungendo un’altitudine stimata di 3.700 km per una distanza di circa 1.000 chilometri. Confermata la traiettoria alta che ha limitato il possibile raggio operativo del missile che si è poi schiantato ad ovest dell’isola di Hokkaido. Per STRATCOM si trattava di un missile balistico intercontinentale lanciato dalla remota provincia di Jagang. Confrontando i dati della massima altitudine riportata ed il tempo di volo, il missile avrebbe potuto colpire potenzialmente obiettivi ad una distanza stimata di oltre diecimila km. Entro tale raggio e calcolando le variabili come la dimensione ed il peso del carico utile trasportato, si trovano Los Angeles, Denver e Chicago.
L’evoluzione del lanciatore
Il Hwasong 14 è una versione a due stadi del missile balistico Hwasong 12 a livello intermedio (IRBM), che la Corea del Nord ha lanciato per la prima volta lo scorso maggio scorso. Il sistema Hwasong 12 è un missile a due stadi a propellente liquido. Il punto sui lanciatori è fondamentale. I lanci precedenti confermano che i razzi a singolo stadio a combustibile liquido della Corea del Nord hanno un tasso di successo pari all’80%. I razzi a due stadi con autonomia di diecimila km (quindi con meccanismo di separazione), hanno raggiunto un tasso di successo pari al 60%. I razzi a tre stadi (dodicimila km), infine, hanno una percentuale di successo inferiore al 40%.
Il primo stadio del missile Hwasong 14 sembrerebbe essere identico alla versione IRBM, con quattro propulsori Vernier per la stabilità e la guida chiaramente visibili dalle foto ufficiali diramate dal regime. Scarse le informazioni sul secondo stadio, ma i retrorazzi sui due moduli identificati durante il primo test, confermano i progressi significativi della Corea del Nord nella tecnologia ICBM. I precedenti missili erano propulsi da una coppia di motori a razzo in tandem. Configurazione diversa per il Hwasong 14. Cambiare il sistema di propulsione in un missile balistico è un’operazione importante. Richiede una significativa modifica delle strutture e dei software missilistici. Il risultato, in molti casi, equivale ad un nuovo missile. Il successo dei due test conferma un design robusto.
Da rilevare che oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell’atmosfera e colpire un bersaglio con precisione. Solo perché i la Corea del Nord afferma di colpire una città americana non significa che potrebbe farlo (e sarebbe comunque un suicidio). Gli asset del Nord sono destinati alla dissuasione nei confronti di qualsiasi cambio di regime da parte degli Stati Uniti.
Il Hwasong 15
A differenza del Hwasong 14, le foto del Hwasong 15 (se fossero vere, ci sarebbero alcune incongruenze) confermano la presenza di due motori nel primo stadio. Assenti i propulsori Vernier per la stabilità e la guida. Se così fosse (le foto potrebbero anche essere ritoccate), la Corea del Nord avrebbe per la prima volta testato su un ICBM le sospensione cardaniche. In sintesi. Grazie al sistema cardanico beccheggio ed imbardata sono garantite dell’ugello di scarico del motore che può essere inclinato per garantire la stabilità del missile nel suo percorso di volo. Anche il design del cono è di particolare interesse. Quella forma smussata non era mai stata testata prima. Conosciamo questo particolare tipo di disegno utilizzato per ospitare testate multiplo a rientro indipendente. La miniaturizzazione non è mai stata verificata in modo indipendente dall’Occidente e non vi è alcuna prova della standardizzazione delle testate nucleari per il trasporto su vettori intercontinentali. Infine il nuovo TEL su nove assi. Dovrebbe essere interamente realizzato in patria. I precedenti modelli erano di fattura cinese.
L’evoluzione della tecnologia MRV
La tecnologia Multiple reentry vehicle, Mrv, si basa sulla capacità di conferire ai missili balistici un maggiore letalità, pur mantenendone invariato il numero. Le testate Mrv conferiscono al missile la capacità di colpire con diversi vettori un singolo bersaglio. Il concetto si è poi evoluto nelle testate Mirv o Multiple independently targetable reentry vehicle. Le testate Mirv, a differenza delle Mrv, colpiscono diversi bersagli invece di massimizzare la loro efficacia su un solo obiettivo. Le testate Marv o Maneuverable reentry vehicle, infine, rappresentano l’ultima evoluzione delle Mirv. Le Marv sono ritenute in grado modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre così da ingannare i sistemi anti-balistici. Russia, Cina e Stati Uniti continuano lo sviluppo delle testate Marv, anche se quasi tutti gli sforzi sono ormai concentrati negli asset ipersonici. Le piattaforme ipersoniche, che entreranno in servizio tra 10/15 anni, riscriveranno il modo stesso di concepire una difesa antimissile. La Corea del Nord entro il prossimo anno potrebbe essere in grado di armare i propri Icbm con una singola testata nucleare.
Il carico utile di un ICBM
Il ciclo missilistico è diviso in tre fasi: spinta, manovra nello spazio e terminale. Un missile balistico intercontinentale, dopo la fase di propulsione e spinta, raggiunge l’orbita terrestre per rilasciare il veicolo di rientro principale, la punta del missile. Quest’ultima, una volta posizionata tramite navigazione inerziale, rilascia le testate che colpiscono gli obiettivi rientrando dall’atmosfera terrestre.
Oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell'atmosfera e colpire un bersaglio con precisione. Il processo prevede la schermatura della testata dalle alte temperature generate dal rientro nell’atmosfera terrestre ad una velocità di 7 km al secondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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