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La Corea del Nord mostrerà al mondo un "nuovo sole"

Si teme nuovo test della Corea del Nord. Portaerei Usa in pattugliamento, in corso esercitazione aerea. Pyongyang celebra l'ascesa del presidente eterno Kim Il Sung

La Corea del Nord mostrerà al mondo un "nuovo sole"

La USS Ronald Reagan (CVN-76), nona portaerei a propulsione nucleare della classe Nimitz, poche ore fa ha lasciato la base navale di Yokosuka per un pattugliamento pianificato a lungo termine nella propria area di pertinenza (è ritenuto un chiaro messaggio strategico rivolto alla Corea del Nord). E’ quanto si legge in una nota del Comando del Pacifico. Il vettore della Settima Flotta della Marina Militare USA del Carrier Strike Group 5, ha lasciato la base nella prefettura di Kanagawa poco dopo le dodici di ieri. Il vettore statunitense potrebbe fare visita in Corea del Sud.

“La USS Ronald Reagan, nave ammiraglia del CVW-5, garantisce una forza da combattimento in grado di proteggere e difendere gli interessi marittimi collettivi degli alleati e partner degli Stati Uniti nel sud-est asiatico”.

Ogni Gruppo da Battaglia delle Portaerei Usa è sempre scortato da due sottomarini d’attacco a propulsione nucleare classe Los Angeles, incrociatori classe Ticonderoga e cacciatorpediniere classe Arleigh Burke.

Lo scorso giugno i Gruppi da Battaglia delle portaerei USS Ronald Reagan e USS Carl Vinson effettuarono delle esercitazioni con le forze navali giapponesi. In totale dodici navi da guerra e sei sottomarini svolsero manovre congiunte in risposta ai test missilistici della Corea del Nord. La presenza di due vettori nella stessa esercitazione nel Pacifico occidentale è un evento raro, generalmente calibrato per inviare una chiaro messaggio strategico, così come avvenuto un anno fa nel Mar Cinese Meridionale.

Da rilevare che la componente aerea imbarcata non prenderebbe parte nel remoto caso di un attacco contro la Corea del Nord, poiché esclusivamente riservato alle piattaforme di quinta generazione. La linea di difesa aerea della Corea del Nord dovrebbe essere gestita da un vecchio sistema di comando e controllo anti-aereo computerizzato sovietico. Le unità antiaeree del paese sono custodite in rifugi sotterranei. Il KN-06 è il principale sistema indigeno terra-aria ed è ritenuto simile per prestazioni alle prime versioni dell’S-300 russo, ma con maggiore gittata. Dovrebbe essere in grado di intercettare qualsiasi piattaforma di quarta generazione ad una distanza massima di 150 km.

La forza stimata per un attacco preventivo contro Pyongyang sarebbe di dieci bombardieri strategici B-2 equipaggiati con asset GBU-31 e GBU-57 e 24 F-22 che decollerebbero dagli aeroporti in Giappone e Corea del Sud. Non meno di 500 Tomahawk verrebbero lanciati a ondate da diverse piattaforme, compresi almeno due sottomarini classe Ohio riconvertiti in ruolo SSGN. Tale forza è ritenuta in grado di danneggiare gravemente tutte le infrastrutture connesse con il programma nucleare della Corea del Nord, così come tutte le armi stoccate nei siti corazzati e le principali strutture comando dell’esercito. La distruzione delle infrastrutture nucleari della Corea del Nord, potrebbe non essere sufficiente per annullare la ritorsione. Pertanto, anche se gli Stati Uniti possono essere ragionevolmente certi di arrestare un duro colpo all'infrastruttura nucleare nella prima ondata, sarebbe necessario un grado di cognizione assoluta per annullare ogni tipo di ritorsione.

In corso nuova esercitazione aerea

Mentre scriviamo è in corso un’esercitazione aerea congiunta dell’aviazione statunitense e giapponese. Due bombardieri convenzionali B-1B (ricordiamo che l’asset è stato denuclearizzato) provenienti da Guam, si sono ricongiunti con una coppia di F-15 giapponesi decollati dalla base di Naha, Prefettura di Okinawa, per un volo di addestramento. Lo scorso 31 agosto, in risposta all’ultimo test balistico della Corea del Nord, Washington, Tokyo e Seoul hanno effettuarono l’ultima esercitazione aerea congiunta. Alle manovre parteciparono per la prima volta quattro F-35B armati del Corpo dei Marine degli Stati Uniti in formazione con due bombardieri B-1B Lancer decollati dall’Isola di Guam e provenienti dalla base aerea di Ellsworth. Alle manovre presero parte anche quattro FK-15K della Corea del Sud (ROAKF, Republic of Korea Air Force) e due F-15J da superiorità aerea del Japan Air Self-Defense Force. Secondo il comando del Pacifico, la squadriglia composta dai quattro F-35B, attualmente rischierati nella base di Iwakuni, in Giappone, due bombardieri B-1B e due F-15J ha manovrato in formazione dalla città giapponese di Kyushu. Successivamente, gli aerei americani ed i quattro FK-15K sudcoreani hanno effettuato “manovre di attacco” rilasciando diversi sistemi d’arma nel poligono di Pil Sung, in Corea del Sud, a pochi chilometri di distanza dalla zona demilitarizzata. L’esercitazione è durata complessivamente dieci ore. Il comando del Pacifico Usa ed il Ministero della Difesa della Repubblica di Corea hanno descritto l’esercitazione come “un attacco simulato contro le strutture centrali del Nord”.

L'importanza di Guam

Guam è una piccola isola di circa 210 miglia quadrate nell'arcipelago delle Marianne, nel Pacifico occidentale. Ha una popolazione di 162.000 persone. In qualsiasi scenario convenzionale contro la Corea del Nord, Guam sarebbe al centro delle operazioni. L’isola è teoricamente alla portata dei missili balistici a raggio intermedio della Corea del Nord, motivo per cui è da sempre presente nella aggressiva retorica del regime. L’isola di Guam ospita un potente rischieramento statunitense come quello in rotazione nella base aerea di Anderson. La più importante base aerea statunitense ad ovest delle Hawaii, è l’unica piattaforma di lancio nel Pacifico occidentale sia per i bombardieri strategici B-2 e B-52 che per le piattaforme convenzionali B-1 (la flotta è stata denuclearizzata). Guam ospita anche Apra Harbor, potente base della Marina Militare Usa protetta sempre cacciatorpediniere missilistiche e da quattro sottomarini a propulsione nucleare classe Los Angeles.

Attualmente, Apra Harbor ospita i sottomarini classe Los Angeles USS Topeka, USS Chicago, USS Oklahoma City e USS Key West armati con missili da crociera Tomahawk. Guam, infine, ospita anche diversi distaccamenti dei reparti speciali come i Navy Seal. L’isola è al riparo da qualsiasi attacco aereo, terrestre o navale, mentre sarebbe teoricamente alla portata della forza strategica della Corea del Nord. Guam è protetta da 48 intercettori del sistema THAAD su un sistema radar AN / TPY-2 in banda X in modalità di intercettazione terminale. Il Kinetic Kill del Terminal High Altitude Area Defense o THAAD, è ritenuto in grado di distruggere un missile balistico a medio e corto raggio grazie all’energia cinetica da impatto. Non è mai stato utilizzato in combattimento. Il raggio di intercettazione è di 200 km ad un'altitudine operativa di 150 km ed una velocità massima di Mach 8.24.

I dettagli sul rischieramento B-1B di Guam

L’intera linea supersonica Rockwell International B-1B Lancer è stata denuclearizzata. Il B-1B, schierato anche in Siria ed Iraq, è in grado di volare per dieci ore senza rifornimento e porta con se 84 bombe da 500 libbre (240 kg). Progettato per bombardare l’Unione Sovietica si è trasformato in una piattaforma di supporto alle truppe sul terreno. Il bombardiere strategico (B-1A) a geometria variabile, si è evoluto in una piattaforma per la penetrazione a bassa quota con missili da crociera (B-1B). Dopo la fine della guerra fredda, la flotta B-1B è stata privata del suo scopo principale per cui era stata progettata e per molti anni è stata sull’orlo del ritiro dal servizio. Così come spesso accade per piattaforme private della causa progettuale, i nuovi contesti hanno ridato linfa al programma B-1, oggi formato da sessanta bombardieri sui 102 costruiti. Sono sei bombardieri Lancer B-1B attualmente schierati a Guam (ovviamente non è l’unica opzione) ed equipaggiati con il nuovo missile di precisione JASSM- ER, che potrebbe essere lanciato ben al di fuori del territorio nordcoreano grazie al suo raggio di 500 miglia nautiche. Il Pentagono ha identificato 24 siti di lancio nordcoreani di alto profilo. In ogni caso, qualsiasi attacco contro la Corea del Nord, comporterebbe la perdita di Seoul, a soli 40 miglia dal confine. L’opzione B-1, supportata da droni, caccia e missili da crociera lanciati da unità di superficie e dai sottomarini, dovrebbe rappresentare un messaggio politico di “buone intenzioni” nei confronti di Cina e Russia, a causa del loro equipaggiamento non nucleare. Tuttavia è un ragionamento pericoloso: scoppiato un conflitto, l’impiego di una piattaforma non nucleare sarebbe soltanto un dettaglio. Una guerra con la Corea del Nord sarebbe difficile, pericolosa e potenzialmente devastante per gli Stati Uniti ed i suoi alleati nella regione. Motivo per cui la Casa Bianca continua a posticipare qualsiasi azione militare. In ogni caso, il ricorso al nucleare sarebbe certo.

In corso i festeggiamenti in Corea del Nord: “Oggi un nuovo sole”

“Oggi creeremo un nuovo miracolo che mostrerà a tutto il mondo la grande potenza del sole del popolo coreano che oggi festeggia il 69 ° anniversario della Repubblica Democratica Popolare di Corea”

E’ quando si legge nell’editoriale pubblicato pochi minuti fa sul Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del Partito dei Lavoratori di Corea

“Le celebrazioni della Repubblica si svolgono nel momento in cui la nostra leadership ha messo nel raggio d’azione dei nostri missili il contente americano”.

Si menziona un "fulmine intercontinentale" in grado di colpire gli Stati Uniti. Menzionati sia il Hwasong-14 che il Hwasong-12 che sappiamo essere stati testati in diverse occasioni. Proprio per il Hwasong-14, lo scorso luglio, abbiamo notato per la prima volta una configurazione diversa. Cambiare il sistema di propulsione in un missile balistico è un'operazione importante. Richiede una significativa modifica delle strutture e dei software missilistici. Il risultato, in molti casi, equivale ad un nuovo sistema.

Per avere un deterrente reale, il Nord deve dimostrare al mondo che può lanciare in qualsiasi momento e luogo, rendendo nulla la capacità di osservazione straniera. Ecco perchè dopo il sesto test nucleare, un lancio notturno (qualora avvenisse) è molto probabile. La Corea del Nord ha appena 724 km di strade asfaltate rispetto a 24,83 mila chilometri di strade non asfaltate (stima della CIA). In caso di guerra, i lanciatori (la maggior parte nascosti in bunker sotterranei) sarebbero costretti a percorrere strade improvvisate che potrebbero provocare eccessivi stress al telaio del missile: ecco perchè lo studio dei TEL è determinante. Precedentemente il Nord utilizzava dei mezzi civili riconvertiti: non sarebbero stati in grado di tollerare l’energia sprigionata da un missile nelle sue primissime fasi e garantirne la stabilità.

“Emozioni infinite nel raggiungere appieno la nostra capacità nucleare mostrata con fierezza dinanzi al nostro nemico. La patria socialista ha allontanato con onore l’inciviltà giapponese e sudcoreana. Il nostro petto è gonfio d’orgoglio grazie alla patriottica guida di Kim Jong-un, che ha saputo costruire un sentimento socialista anti-americano e cancellato nel nemico qualsiasi desiderio di vittoria finale. Le loro esercitazioni non sono altro che un tentativo di emulare i nostri successi. Le loro risoluzioni non sono che un meschino tentativo di fermare il nostro sviluppo. Oggi siamo più che mai uniti nel perseguire un sistema di pensiero che possa soddisfare le esigenze patriottiche della nostra nazione. L’essenza socialista difenderà la nostra patria dai nemici. Rafforzeremo ulteriormente le nostre capacità così da mettere nuova linfa a difesa del nostro movimento nazionale. Il benessere è in Kim Jong Un, destino e futuro della nostra patria e nazione”.

Nei numerosi articoli pubblicati sui media della Corea del Nord in queste ore, sono costanti i riferimenti al discorso “L’eliminazione del dogmatismo e del formalismo ed il costituirsi dello Juché nel lavoro ideologico” di Kim Il-sung. L'obiettivo (sulla carta) era una società comunista senza alcuna distinzione sociale. La massa popolare ed il partito, artefici della rivoluzione, sono responsabili dello sviluppo storico della nazione e posti a protezione della sua indipendenza. Presenti anche diversi passaggi basati sul rimodellamento della storia (costante) ed il riferimento alla superiorità tradizionale del bellicoso e superiore regno del Nord (Koguryo, lo scrigno del vero spirito nazionale). E’ un concetto che supporta l’unificazione della penisola basata sul diritto delle razze superiori (il Nord) di soggiogare quelle inferiori (il Sud o regno di Silla).

Cosa potrebbe accadere

Nel giorno in cui Pyongyang celebra l'ascesa al potere del presidente eterno Kim Il Sung, cresce l’attesa per un possibile test, probabilmente balistico. Un qualche tipo di sistema missilistico, nell’ultima settimana, sarebbe stato posizionato lungo la costa occidentale della Corea del Nord. Se avvenisse, si tratterebbe del quattordicesimo lancio da febbraio ed il ventunesimo nell’anno in corso. Nonostante le minacce dell'amministrazione Trump e la condanna quasi universale (la Cina difenderà la Corea in caso di attacco preventivo Usa), Pyongyang continua a fare progressi con il suo programma nucleare anche se vi sono forti dubbi sia sulla miniaturizzazione che sul ciclo Icbm. Fino ad oggi, tutti gli sforzi per stringere la morsa sulla Corea del Nord (sanzioni, isolamento e minacce militari), non hanno sortito alcun effetto, mentre una più grave pressione economica potrebbe paralizzare il regime e spingerlo verso una catastrofe, contesto che la Cina non è disposta ad affrontare. Proprio come la crisi dei rifugiati siriani ha eroso le risorse dei paesi limitrofi causando diffuse lotte politiche in Europa, molti in Cina sono preoccupati dal contraccolpo che l'economia e la sicurezza del paese potrebbero subire da un conflitto sulla penisola coreana. L'amministrazione Donald Trump ha cercato di esercitare pressioni su Pechino per contenere il suo storico alleato, ma nonostante le ripetute condanne cinesi, i progressi compiuti sono stati scarsi. In tutte le simulazioni effettuate qualora scoppiasse un conflitto armato tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, gli analisti cinesi prevedono centinaia di migliaia (se non milioni) di civili che si dirigerebbero verso la Cina del Nord.

Corea del Nord, si attende il test finale

E' necessario un approccio ciclico, ricordando Von Clausewitz. Domenica scorsa, Pyongyang ha annunciato al mondo di aver testato la sua più potente arma nucleare. E’ un’affermazione condivisibile per una resa esplosiva stimata di 100 kilotoni. L’U.S. Geological Survey ha rilevato il terremoto di magnitudo 6,3, con epicentro nei pressi del sito di Punggye-ri, senza però confermare l’esatta natura dell’esplosione. Per la Corea del Nord si sarebbe trattata di una bomba all’idrogeno, interamente realizzata in patria ed in grado di essere imbarcata sui vettori intercontinentali. Il Nord dovrà adesso dimostrare di aver ultimato la standardizzazione delle testate nucleari per il trasporto su vettori intercontinentali e completato il ciclo della tecnologia di rientro. Il ciclo missilistico è diviso in tre fasi: spinta, manovra nello spazio e terminale. Un missile balistico intercontinentale, dopo la fase di propulsione e spinta, raggiunge l’orbita terrestre per rilasciare il veicolo di rientro principale, la punta del missile. Quest’ultima, una volta posizionata tramite navigazione inerziale, rilascia le testate che colpiscono gli obiettivi rientrando dall’atmosfera terrestre. Oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell'atmosfera e colpire un bersaglio con precisione. Il processo prevede la schermatura della testata dalle alte temperature generate dal rientro nell’atmosfera terrestre ad una velocità di 7 km al secondo. Il test ha dimostrato che Pyongyang è in grado di costruire un’arma, ma non che quest’ultima sia in grado di essere utilizzata immediatamente. L’unico modo per verificare la retorica della Corea del Nord, sarebbe un impiego reale del sistema d’arma per un immediato scenario termonucleare. Il principio della deterrenza si basa sull’equilibrio tre le scarse informazioni diramate e quelle coperte da segreto militare. Informazioni sufficienti per spaventare il nemico. Il problema è che non sempre (come nel caso della Corea del Nord) il nemico si spaventa. Secondo l'amministrazione George W. Bush, la Corea del Nord era ormai prossima allo sviluppo di un ICBM in grado di minacciare gli Stati Uniti. Nel 2000, la tecnologia missilistica di proiezione della Corea del Nord era stata chiaramente sovrastimata. Le successive amministrazione hanno adottato un approccio scettico (così come avvenuto per i cinesi negli anni ’60), nuovamente mutato dopo i recenti test. E’ innegabile che gli Satti Uniti, così come confermato dalla Defense Intelligence Agency lo scorso 28 luglio, abbiano sottovalutato la determinazione di Kim Jong-un

La sopravvivenza della dinastia Kim

Kim Jong Un, così come suo padre e suo nonno prima di lui, non sono stupidi. Sarebbe un errore madornale considerarli tali. E così come i suoi predecessori, il caro leader conosce la potenza degli Stati Uniti, in grado di cancellare per sempre ed in pochi minuti la piccola nazione comunista (è una certezza strategica). La dinastia Kim chiede il rispetto internazionale e cerca, soprattutto, di sopravvivere. Il rispetto internazionale (come avvenuto con il Pakistan ad esempio) si basa sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Il graduale aumento della pressione militare sul regime nordcoreano per ottenere un risultato politico, nella speranza che non precipiti in un conflitto reale, è un elemento debole e pericoloso per la politica degli Stati Uniti. Kim Jong-un non intende dichiarare guerra agli Stati Uniti, ma spera di impedire a Washington un attacco preventivo a protezione della dinastia regnante. E’ una distinzione fondamentale. Corea del Sud e Giappone convivono con la minaccia del Nord da decenni. Gli Stati Uniti, dopo l'isteria della crisi missilistica cubana, impararono a convivere con le capacità strategiche sovietiche e cinesi. Gli Stati Uniti dovranno adattarsi anche alla futura, ma non prossima, minaccia intercontinentale della Corea del Nord. Pyongyang ha investito troppo ed è ormai prossimo alla creazione di un deterrente nucleare credibile. Nessun paese può eguagliare gli Stati Uniti nella proiezione di potenza. Se Washington decidesse di effettuare un attacco militare contro la Corea del Nord, anche se limitato, l'impatto sarebbe devastante per Pyongyang. Tuttavia, quando si considera l'azione militare, è importante riconoscere le variabili e le lacune di intelligence che complicano inevitabilmente il processo decisionale politico e militare. Il vantaggio degli Stati Uniti nella formazione, coordinamento e nelle attrezzature, non garantirebbe il successo della missione a causa delle lacune di intelligence. Qualsiasi tipo di attacco, infine, innescherebbe una guerra su vasta scala che si tramuterebbe con un ragionevole grado di certezza in nucleare.

Non se, ma quando

Un giorno (non domani), la Corea del Nord riuscirà a chiudere il ciclo ICBM con una testata in grado di rientrare nell’atmosfera e colpire il bersaglio. Approccio ciclico dicevamo. Negli anni ’60 Washington sottostimava le capacità ingegneristiche e nucleari della Cina, fino al test reale del 27 ottobre del 1966. Quel giorno, la Cina lanciò un missile balistico a medio raggio armato con una testata nucleare, dimostrando l’errato approccio analitico e tattico delle agenzie di sicurezza statunitensi nel valutare il reale grado tecnologico (qualcuno potrebbe identificare le medesime analogie con la stima della forza giapponese prima di Pearl Harbor). La Corea del Nord si identifica come una potenza nucleare responsabile, non eseguendo test sul terreno.

Promuovere la diplomazia intelligente

Non esiste un modo semplice per disarmare la Corea del Nord, mentre gli Stati Uniti dovranno necessariamente rivedere la propria strategia nell'Asia nordorientale. E’ giunto il momento di incoraggiare la creazione di deterrenti nucleari in Corea del Sud per controbilanciare Cina, Russia e Corea del Nord? E’ ancora efficace la strategia dell’ombrello nucleare statunitense che, in caso di guerra non esistenziale per l'America, metterebbe in ogni caso a bersaglio certo le città statunitensi? Un riarmo nucleare potrebbe davvero essere la soluzione? L'ultimo test nucleare di Pyongyang ha confermato i progressi (stimati in cinque anni nelle precedenti analisi) e le crescenti capacità nucleari della Corea del Nord. La diplomazia è l’unica arma per disinnescare la crisi nordcoreana. Per incoraggiare i colloqui, Washington dovrebbe congelare le esercitazioni militari che si svolgono in Corea del Sud in cambio della sospensione del programma missilistico e nucleare del Nord. Nell'ambito di un approccio definito “sospensione per sospensione”, il governo cinese si è offerto di mediare un accordo secondo cui la Corea del Nord sospenderebbe i suoi programmi nucleari e missilistici in cambio della fine delle esercitazioni regolari degli Stati Uniti con la Corea del Sud nella penisola. Tuttavia il punto focale resta la denuclearizzazione. La Casa Bianca ritiene la denuclearizzazione come una condizione preliminare per i colloqui. La Cina, invece, la considera solo come obiettivo finale dei negoziati. Gli Stati Uniti ritengono la minaccia della Corea del Nord come esistenziale per la sicurezza sulla penisola coreana. La Cina, invece, percepisce alla stregua le provocazioni nordcoreane e americane. La Cina condivide un confine di 880 miglia con la Corea del Nord. Ha un trattato di difesa di 56 anni con i nordcoreani.

Pechino rappresenta oltre il 90 per cento del commercio della Corea del Nord.

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