Sembra profilarsi una sconfitta su tutti i fronti per il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez, costretto a fare i conti sia con una rinvigorita destra sovranista sia con gli ormai ex alleati autonomisti catalani, che ponendo il veto sulla votazione alla legge di bilancio hanno condannato l'effimero governo socialista ad indire elezioni anticipate. Resta però ancora una carta che il 46enne Premier può ancora giocarsi per evitare di lasciare ai posteri l'immagine di una presidenza politicamente inconsistente, ed è riuscire portare a termine la riesumazione dei resti di Francisco Franco prima del prossimo 28 aprile, giorno delle elezioni. Una dell prime decisioni prese dal governo Sanchez dopo il suo insediamento lo scorso giugno fu infatti quella di rimuovere la salma del Caudillo dal mausoleo della Valle de los Caídos, il memoriale in cui sono sepolti oltre trentatremila caduti della Guerra civile spagnola.
L'idea, di cui si discuteva già da molti anni in merito all'inopportunità di avere sepolte nello stesso luogo le vittime politiche del franchismo assieme allo stesso Franco, è stata però da subito ostacolata dai nipoti del dittatore oltreché da Santiago Cantera Montenegro, priore benedettino del complesso abbaziale della Valle de los Caídos ma ricordato anche per essersi candidato - appena 21enne - alle elezioni politiche del 1993 con il partito di estrema destra della Falange Spagnola Indipendente. Lo stesso monaco, in un intervista al quotidiano Periodista Digital, ha infatti dubitato dell'effettiva possibilità che il governo Sanchez possa riuscire ad esumare il corpo di Franco: "Non puoi toccare il corpo di una persona deceduta che si trova in un tempio sorvegliato da un ordine religioso in uno spazio inviolabile. Fanno dichiarazioni del genere ingnorando la legge e le relazioni internazionali. Come nel caso di un'ambasciata, non possono entrare senza il permesso dell'ordinario locale", aggiungendo inoltre che nel caso la Corte Suprema spagnola dovesse dargli torto sarebbe pronto a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
L'opinione del priore si scontra però con quanto affermato dal ministro della Giustizia Dolores Delgado, che venerdì scorso ha annunciato come l'iter amministrativo per l'esumazione della salma sia ormai completo, dando ai familiari di Franco due settimane di tempo per trovare un sito di sepoltura alternativo, altrimenti ne verrà assegnato uno direttamente dal governo. Commentando direttamente le parole del monaco, la Delgado ha poi dichiarato che al governo è permesso entrare nelle chiese al fine di far rispettare la legge e che il processo di esumazione andrà avanti indipendentemente dal parere della Corte Suprema, aggiungendo: "Questa è una decisione dello Stato ed un passo storico per il quale ci dimosteremo scrupolosi nell'applicazione della legge. È un atto di riconciliazione con la nostra memoria storica".
Già in precedenza, i nipoti di Franco avevano suggerito di traslarne il corpo a Madrid, all'interno della cattedrale dell'Almudena, ma il governo rifiutò la proposta criticando la scelta di spostare la salma da un luogo di culto monumentale ad un altro di pari fattezze, preferendo invece una sepoltura più spartana per motivi di sicurezza. Intervistato venerdì scorso su TeleMadrid, l'avvocato della famiglia Franco Luis Felipe Utrera ha ulteriormente chiarito le richieste dei familiari del Caudillo, affermando: "I sette nipoti di Franco amavano follemente il loro nonno e ora vogliono che sia lasciato in pace. Non vogliono che il suo cadavere venga usato per scopi politici".
Appare però difficile che le spoglie mortali dell'uomo che guido la Spagna per quasi quarant'anni non vengano strumentalizzate dagli schieramenti in corsa per le prossime elezioni. La divisione all'interno della società spagnola generata dall'eredità franchista si rianima proprio nei mesi della campagna elettorale, dove se da un lato si cerca di perseguire una storicizzazione del proprio passato nazionale, cancellando i retaggi ancora presenti della dittatura, dall'altro non ci si fa scrupolo di esaltare la figura di Franco come padre della patria.
È in questo contesto che il nuovo grande avversario del centrosinistra spagnolo, il partito sovranista Vox, punta a fare il pieno di voti mostrandosi intransigente nei confronti di chi secondo esso vuole censurare la storia della Spagna, o come disse mesi fa il suo leader Santiago Abascal: "Noi di Vox lo diciamo chiaro: lasciate i morti nelle loro tombe e gli spagnoli con la loro libertà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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