Il tribunale federale blocca l'estradizione di Battisti

Il tribunale federale ha sospeso la richiesta di estradizione. Sarà il Plenum a decidere. Udienza fissata il 24 ottobre

Il tribunale federale blocca l'estradizione di Battisti

Quella che sembrava essere ormai un'estradizione vicina, adesso si allontana. Di sicuro per dieci giorni. Il rischio è che Cesare Battisti resti in Brasile. Il giudice del Tribunale Superiore Federale, Luiz Fux, ha sospeso la richiesta di estradizione avanzata dall'Italia e ha accolto la domanda della difesa per l'habeas corpus - una procedura prevista nel codice portoghese e brasiliano che equivale a una garanzia sulla libertà dell'imputato - e ha ordinato di trasmettere il fascicolo al Plenum del Supremo. Sulla decisione non basterà il parere di un giudice monocratico ma sarà necessaria una sentenza collettiva.

L'udienza del plenum è fissata per il prossimo 24 ottobre. E c'è la paura che alla fine l'ex terrorista possa rimanere in Brasile.

"Nel giugno del 2011 il plenum del Tribunale supremo ha approvato per 6 voti contro 3 il decreto di Lula che negava l'estradizione. Solo dopo quel voto io sono uscito di prigione. Si tratta di una decisione dell'esecutivo giudicata e approvata dal massimo organo giudiziario del Brasile. Estradarmi significherebbe violare un diritto acquisito e violare la decisione presa dal plenum del Tribunale supremo", ha dichiarato Battisti, in un'intervista ad Angela Nocioni, pubblicata su Il Dubbio.

L'ex terrorista poi ha continuato: "Il mio arresto a Corumbà è stato illegale, è stata una trappola. Io non sono arrivato alla frontiera con la Bolivia, mi hanno fermato molto prima e hanno preso i soldi miei e dei miei due amici scrivendo nel verbale che erano tutti i miei, nonostante gli altri due stessero dichiarando il contrario, per avere il pretesto per fermarmi. Io non sono un rifugiato.

Ho il documento di immigrato con permesso di residenza permanente. Il giudice per trasformare il fermo in arresto s'è dovuto inventare che avevo violato le norme sui rifugiati politici. Infatti poi m'hanno dovuto scarcerare"

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