Così l'Ucraina ha finanziato la campagna di Hillary Clinton

L'Ucraina è il principale donatore della fondazione Clinton tra i paesi stranieri: 10 milioni di dollari tra il 1999 e il 2014

Così l'Ucraina ha finanziato la campagna di Hillary Clinton

L'annuncio è arrivato: Hillary Clinton si candida alle primarie democratiche per la corsa alla Casa Bianca. "Ogni giorno gli americani hanno bisogno di un campione, e io voglio essere quel campione", spiega l’ex First Lady nel video di 2 minuti e 19 secondi in cui annuncia la sua candidatura. Un annuncio che va di pari passo coi tempi, tutto inquadrato nel pianeta Internet, dapprima con la mail di John Podesta, il regista della campagna dell’ex segretario di Stato, rimbalzato con tweet corredato di link al video. "Volevo essere sicuro di essere il primo a comunicarvelo: è ufficiale, Hillary correrà per diventare presidente". La campagna dunque è partita e adesso la Clinton dovrà spendere i fondi raccolti per la sua scalata alla casa bianca. Ma chi finanzia la campagna di Hillary? Prova a dare una risposta il Wall Street Journal. L'Ucraina, secondo il quotidiano statunitense è il principale donatore della fondazione Clinton tra i paesi stranieri, con 10 milioni di dollari donati tra il 1999 e il 2014. Seguono, tra i finanziatori, con 8,4 milioni la Gran Bretagna e l'Arabia Saudita, con 7,3 milioni. Eppure, negli Stati Uniti, esiste un divieto per i cittadini stranieri di donare fondi alle campagne elettorali americane.

Dalla sua nascita avvenuta nel 2001, la fondazione, rinominata Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation, ha ricevuto 48 milioni di dollari da governi stranieri. Tra i paesi finanziatori anche Italia, Norvegia, Australia e Paesi Bassi, ma anche Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Oman. Sembrerebbe strano che proprio Hillary Clinton, che considera i diritti civili delle donne una pietra miliare della democrazia, abbia accettato milioni di euro da parte dei governi che opprimono le donne. Se non fosse che, come riporta il sito d'informazione WeMeantWell.com, "quello che è chiaro è che la candidatura di Hillary Clinton è costruita su una rete globale di organizzazioni che agiscono come tramiti, come ponti per immense somme di denaro tra multinazionali, grandi corporazioni e governi stranieri donatori che traggono benefici dall'essere carino con uno dei due Clinton. A parte ogni giudizio sulle politiche caritatevoli dei Clinton, queste sono sicuramente in secondo piano rispetto agli obiettivi originari", scrive il blog americano. Sempre secondo il Wall Street Journal il Canada, attraverso un'agenzia federale che promuove la costruzione del controverso oleodotto Keystone XL, che dovrebbe trasportare negli Stati Uniti il petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell'Alberta, ha versato tra i 250.000 e i 500.000 dollari. L'Italia, con il ministero dell'Ambiente, ha versato tra i 100.000 e i 250.000 dollari.



Intanto la Clinton Hillary si è dimessa dalla Fondazione Clinton in cui sedeva nel board dei direttori, dopo l’annuncio della candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. Lo ha comunicato con una mail allo staff della ’Clinton Foundation’ inviata 90 minuti dopo aver ufficializzato la sua discesa in campo per la corsa alla casa Bianca.

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