Il divieto choc dei capi islamici: "Non pregate per vittime infedeli"

Il Consiglio esecutivo islamico vieta ai fedeli di pregare per le vittime delle stragi: "Gli infedeli non possono essere destinatari della preghiera del venerdì"

Il divieto choc dei capi islamici: "Non pregate per vittime infedeli"

"Non pregate per i kafir (gli infedeli, ndr)". Nessuna pietà nemmeno se i kafir sono le vittime dei brutali attentati di Bruxelles. I capi islamici del Belgio hanno intimato il niet a tutti i musulmani. E così venerdì scorso, a tre giorni dal barbaro massacro, nelle moschee non si è pregato per le anime innocenti che i jihadisti hanno spedito al creatore.

A parole i musulmani si schierano contro il fanatismo religioso, contro il terrorismo e contro il radicalismo. Poi, nei fatti, gli strizzano un occhio. Come racconta Avvenire, venerdì scorso il Consiglio esecutivo islamico di Bruxelles ha rifiutato di concedere agli imam "una preghiera congiunta per le vittime della strage" dal momento che le preghiere dei musulmani possono essere rivolte solo ai musulmani. "I kefir - hanno spiegato - non possono essere destinatari della preghiera del venerdì". "Non tutti i membri del Consiglio islamico di Bruxelles erano d'accordo - si legge su Avvenire - ma la maggioranza ha respinto la proposta". Respinto anche il minuto di silenzio da tenere in memoria delle vittime delle stragi.

L'episodio, però, non è isolato. Non a caso è saltata anche l'idea di leggere, durante la celebrazione della Giornata nazionale contro il terrorismo, una dichiarazione comune in tutte le moschee del Paese. Non solo.

È stata pure rigettata la proposta di far recitare agli imam la sura Al Fatiha, il primo versetto del Corano che mostra pietà per il prossimo, per chi ha perso la vita negli attentati. Gli islamici sembrano, infatti, non sapere dove stia di casa la pietà.

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