Quando ha letto la lettera di sfratto, Gabrielle Keller non ci poteva credere.
Il Comune di Esbach, la città tedesca dove vive, a poca distanza dal confine francese, le aveva ingiunto di abbandonare la propria abitazione - di proprietà comunale - dove viveva da 23 anni per far posto ai rifugiati e ai richiedenti asilo.
A Esbach, 2400 anime, non c'erano molte alternative: il sindaco Mario Schlafke ha spiegato che l'alternativa al suo sfratto sarebbe stata quella di alloggiare i richiedenti asilo in una palestra. Il Comune possiede solo due alloggi popolari, di cui uno era abitato dalla signora Keller - che, specificano dall'amministrazione comunale, pagava un affitto regolare e non un canone sociale per non abbienti.
Mentre il sindaco sostiene di aver offerto un aiuto all'ex inquilina per trovare un nuovo alloggio, la donna non solo nega queste affermazioni, ma ha anche contattato un avvocato per citare il Comune in giudizio.
Quello di
Frau Keller, però, non è il primo caso simile in Germania: a Nieheim, nella parte occidentale del Paese, una donna era stata allontanata dalla casa in cui viveva da sedici anni per dare asilo ai rifugiati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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