L'elicottero sorvola l'edificio della Corte suprema a Caracas, capitale del Venezuela, poi due esplosioni. Si vede e sente questo in una serie di video che circolano online e che riprendono il momento in cui l'edificio veniva attaccato da un mezzo della polizia scientifica.
"Un atto di terrorismo", secondo il presidente del Paese, Nicolas Maduro, che ha spiegato come gli autori dell'attacco siano già stati identificati. Almeno 15, secondo il ministero dell'Interno, i colpi d'arma da fuoco esplosi dall'alto contro il dicastero, in quello che il governo definisce una "offensiva insurrezionale della destra estremista".
A compiere il gesto, sottraendo un elicottero alla Polizia scientifica, il pilota Oscar Perez, sotto inchiesta - questo dicono a Caracas - per rapporti con la Cia e con l'ambasciata americana. In un video pubblicato poco dopo l'attacco, l'uomo si è identificato e ha aggiunto di essere un pilota dell'unità speciale della polizia, per poi accusare Maduro, a capo di un "governo criminale", e chiederne le dimissioni.
"Siamo una coalizione tra funzionari militari, di polizia e civili - ha detto, leggendo un comunicato - contro un governo transitorio criminale. Non apparteniamo ne abbiamo tendenze partitiche. Siamo nazionalisti e patrioti".
La Corte suprema venezuelana è controllata dal presidente Maduro e al centro di uno scontro che si protrae da mesi, da quando il presidente aveva cercato di togliere i poteri al Parlamento, in mano all'opposizione, dando il là a un vasto movimento di protesta, scaturito anche dalla difficile situazione economica che il Paese da tempo sta attraversando.
Almeno 80 le vittime da quando le manifestazioni sono cominciate, mentre Maduro cerca di portare il Paese verso una nuova Costituzione,
mossa contro cui si sono schierati non solo i membri dell'opposizione, ma anche molti del suo stesso partito. Dal canto suo il presidente ha accusato chi manifesta di voler mettere in atto un colpo di Stato deciso in America.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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