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Il G20 si inginocchia a Trump

Il tycoon detta la nuova agenda del G20: scompaiono dalle dichirazioni finali la condanna al protezionismo e la lotta al cambiamento climatico. L'irritazione di Germania e Francia

Il G20 si inginocchia a Trump

Il G20 si inginocchia a Donald Trump. Non solo scompare dal testo della dichiarazione finale la tradizionale condanna del protezionismo, ma non viene nemmeno fatta alcuna menzione agli impegni sottoscritti con l'accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Due posizioni che riflettono maggiormente il nuovo corso degli Stati Uniti, che con l'elezioni del tycoon hanno voltato le spalle all'amministrazione Obama, e scontentano sia la Germania sia la Francia.

La crescita globale si sta rafforzando ma, secondo il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, politiche economiche "sbagliate" potrebbero "fermare il nuovo slancio in corso". "Ci siamo incontrati in un momento in cui la crescita si sta facendo strada in tutto il mondo e ci sono segnali che indicano un punto di svolta per l'economia globale, anche se permangono incertezze", ha detto Lagarde al G20 di Baden Baden. Secondo la numero uno del Fondo monetario, "la cooperazione globale e il persegumento di giuste politiche sono in grado di contribuire al raggiungimento di una crescita forte, sostenuta ed equilibrata, e una crescita inclusiva, mentre le politiche sbagliate potrebbero fermare il nuovo slancio in corso". La Lagarde ha, quindi, ribadito l'impegno del Fondo a rafforzare la cooperazione globale anche attraverso "una forte sorveglianza del tasso di cambio e l'analisi degli squilibri globali".

In questo quadro le maggiori economie mondiali hanno deciso di rinunciare all'impegno contro il protezionismo. Nel comunicato finale al termine del vertice di due giorni in Germania, i ministri delle Finanze del G20 non sono stati in grado di ribadire l'impegno per il libero commercio. L'incontro è stato condizionato dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina e il documento finale, rileva il Financial Times, riflette l'atteggiamento contrario alla globalizzazione dell'amministrazione Trump, rappresentata a Baden Baden dal nuovo ministro del Tesoro Steven Mnuchin. "Sui temi del protezionismo e del libero commercio - ha ammesso il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble - il G20 è finito in un vicolo cieco. Non puoi forzare i partner ad accettare una formulazione che non li convince".

Se la Germania deve digerire la nuova linea sul commercio, la Francia dovrà farsi andar bene la retromarcia sugli impegni sottoscritti a Parigi per combattere il cambiamento climatico.

La mancata menzione di questo impegno nelle dichiarazioni finali della due giorni avrebbe scatenato una forte irritazione tra i francesi che parlano di "priorità assolutamente essenziali nel mondo attuale" che sono state ignorate dal G20.

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