La protesta dei gilet gialli in Francia non solo non si arresta ma, in queste ore, sta divampando in tutto il Paese.
Blocchi del traffico organizzati dai manifestanti stanno, infatti, provocando chilometri di code al confine con la Spagna, con circa 4000 camion che sono stati costretti a fermarsi. A riferirlo sono le autorità regionali della Catalogna le quali precisano, inoltre, che nella zona frontaliera di La Jonquera gli incolonnamenti dei mezzi hanno raggiunto i 19 km sull'autostrada AP-7.
Il traffico, però, è in crisi su vari assi viari in quanto i manifestanti stanno creando blocchi filtranti con la circolazione fortemente rallentata anche su alcuni tratti autostradali.
Come se non bastasse, per la terza settimana di fila sono in corso anche i blocchi di vari depositi di carburante, dalla Normandia alle aree che si affacciano sul Mediterraneo. Questa forma di protesta ha causato le prime carenze di benzina: in Bretagna, ad esempio, numerose stazioni di servizio sono a secco e le autorità locali hanno cominciato a razionare il carburante.
Al momento sono fermi i depositi di Le Mans, di Grand-Quevilly e di Fos-sur-Mer mentre l'intervento delle forze dell'ordine ha permesso di liberare gli impianti di La Rochelle e Donge.
Intanto, più di cento scuole superiori in tutta la Francia, tra cui una ventina nella sola Parigi, sono occupate dagli studenti in segno di protesta contro la riforma dell'Educazione e, in alcuni casi, a sostegno dei gilets jaunes.
A Digione circa 500 studenti hanno sfilato nelle vie della città e si sono scontrati con la polizia mentre a Nizza almeno un migliaio di allievi delle scuole superiori ha manifestato in sostegno dei gilet gialli al grido di "Macron démission!" (Macron dimissioni!).
Fortissime tensioni sono segnalate anche nell'isola francese de La Réunion,
dove i manifestanti si sono fronteggiati con le forze dell’ordine attorno al porto principale.Il tutto avviene mentre il presidente Macron, al minimo di popolarità, pensa di dichiarare lo stato di emergenza.
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