Rifiutare un nuovo piano di restrizioni o chinare la testa e dire di sì? È questo il dubbio che i cittadini greci si vedono davanti, ora che il parlamento ateniese ha approvato la proposta di referendum e il 5 luglio - se non sarà troppo tardi - sarà chiamata alle urne per dare il proprio parere.
Al probabile default della Grecia mancano soltanto quarantott'ore. Ma il governo vorrebbe per la prossima domenica una consultazione da cui ottenere il via libera per respingere l'ultima offerta fatta dai creditori, ovvero Banca centrale, Fondo monetario, Unione Europea ed Esm.
Tsipras punta al "no". Ha chiuso il dibattito all'assemblea, questa notte, invitando i suoi connazionali a votare così, perché ritiene un "insulto" l'offerta ricevuta dai creditori e quello attuale un "momento della verità per loro", il momento "di quando vedranno che la Grecia non si arrenderà, che la Grecia non è un gioco cui si può mettere fine".
Il punto è se dello stesso avviso saranno anche gli elettori. Un primo sondaggio sembra per ora tendere nella direzione opposta. Lo registra la società demoscopica Alco, secondo cui la maggioranza al momento preferirebbe patire ulteriori restrizioni, piuttosto che non avere più aiuti economici. Si parla del 57% del campione, ma se è solo il 29% a dire a no, allora la forbice degli indecisi è ancora piuttosto larga.
Il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, ha deciso di imporre dei controlli sui capitali e la chiusura delle banche e della Borsa a partire da domani. Non solo. Il Consiglio per la stabilità finanziaria greco ha raccomandato la chiusura delle banche per i prossimi sei giorni lavorativi.
La Bce conferma intanto il livello attuale di liquidità d'emergenza per le banche greche, mentre la Banca centrale di Atene assicura che "prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità finanziaria per i cittadini greci".
"Continueremo a lavorare da vicino con la Banca di Grecia e sosteniamo con fermezza l'impegno degli Stati membri di promettere di agire per affrontare le fragilità delle economie della zona euro", ha detto Mario Draghi.La cancelliera Merkel ha convocato per domani una riunione d'emergenza, mentre in Italia Ignazio La Russa chiede al governo di riferire, perché "l'Italia è tra i primi creditori".
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