Dal Libano, il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah, denuncia i terroristi che, lo scorso 7 gennaio, hanno ucciso 12 persone nella redazione di Charlie Hebdo.
Li chiama con disprezzo "takfiri" ovvero impuri. Eretici. Secondo Nasrallah, questi estremisti religiosi "hanno distorto l'islam, il corano e la nazione islamica più dei nemici stessi dell'islam e di coloro che insultano il profeta nei film, o disegnano fumetti su di lui".
I tafkiri, i violenti dell'islam, rappresentano non solo un pericolo per l'occidente, ma anche "la più grande minaccia per l'islam, come religione e come messaggio".
E, proprio per contrastare gli estremisti "nemici del Libano", Nasrallah rilancia - sulla scia di Papa Francesco, che proprio lo scorso 7 gennaio aveva chiesto agli imam di "proseguire con coraggio il loro impegno al servizio della pace,
della fraternità e della verità" - il dialogo con i cristiani.Il pericolo, sia per il Medioriente che per l'Occidente, è che si crei ora un clima di tensione e di ancora maggior diffidenza tra cristiani e musulmani.
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