L'aviazione russa non ha atteso troppo prima di entrare in azione in Siria. Questo è quanto sostiene un funzionario statunitense, che ai media parla coperto dall'anonimato, e assicura che gli aerei dislocati in Medio Oriente sono entrati in azione in un primo attacco.
Da Washington, anche se ancora in via non del tutto ufficiale, si parla di un attacco che avrebbe colpito nella zona di Homs e si aggiunge che Mosca avrebbe avvertito gli americani un'ora prima di far alzare in volo gli aerei. Ad essere informato sarebbe stato l'attaché della Difesa a Baghdad, dove da pochi giorni è attivo anche un centro di coordinamento degli sforzi di Russia, Iran, Iraq e forze libanesi.
Questa mattina a Mosca è stato approvato l'uso di aerei contro obiettivi dell'Isis in Siria e dal ministero della Difesa è arrivata a metà pomeriggio la conferma dei primi attacchi russi. Un via libera da parte del parlamento che non necessariamente coprirebbe però l'attacco di questa mattina. Se nel mirino dei caccia c'era davvero l'area di Homs, gli aerei avrebbero colpito forze ribelli, anche se quali non è al momento così chiaro.
Video diffusi questa mattina su YouTube e poi sui social network parlano di un attacco aereo nell'area di Talbiseh, controllata dai ribelli che si oppongono alle forze lealiste e dove si trovano anche brigate a cui sono stati destinati i sistemi anti-carro TOW spediti in Siria dagli americani.
Un'accusa che Mosca rispedisce però al mittente, con il portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, che sostiene si stia cercando di distorcere i fatti, nel dire che i raid non abbiano preso di mira il sedicente Stato
islamico. Intanto a parlare è anche il Segretario di Stato americano, John Kerry, che esprime la sua preoccupazione nel caso in cui davvero nel mirino dei russi non ci fosse l'Isis, ma non dà conferme su quanto accaduto oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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