I servizi segreti smentiscono: "Regeni non era un agente"

Gli 007 italiani smentiscono ogni collegamento tra Giulio Regeni e i servizi segreti italiani: "Inqualificabili falsità e strumentalizzazioni"

I servizi segreti smentiscono: "Regeni non era un agente"

"Stupore e costernazione". Reagiscono così gli 007 alla notizia su presunti collegamenti tra Giulio Regeni e i servizi di informazione per la sicurezza italiani. "Ogni e qualsiasi collegamento di Regeni con l'intelligence italiana è da smentire categoricamente", dicono fonti dei servizi contattate dall'Agi e dall'Adnkronos.

La notizia, riportata dal blog del giornalista Marco Gregoretti, parlava di una possibile attività in Egitto di Regeni come agente dell'Aise (Agenzia informazione sicurezza esterna), i servizi segreti italiani che gestiscono le "minacce provenienti dall'esterno". Il motivo della morte del ragazzo, secondo Gregoretti, sarebbe riconducibile proprio a queste attività. Ad attenzionare Regeni sarebbe stata proprio l'intelligence egiziana, "poi catturato dall'antiterrorismo".

"Sono da rifiutare con determinazione" questo tipo di "inqualificabili falsità e strumentalizzazioni" della tragedia del giovane ricercatore universitario, dicono ancora le fonti degli 007.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Noi abbiamo un solo obiettivo: la verità. Stanno partendo squadre di investigatori italiani per collaborare con la polizia egiziana e sono convinto che al Sisi non si sottrarrà alla collaborazione e che i buoni rapporti con l'Egitto siano un fluidificante per aiutare nella ricerca della verità". Alfano ha poi aggiunto che "tutte le procedure saranno attivate perché la giustizia sia severa con i responsabili". "Lo sdegno, la rabbia per quello che è successo a Giulio - ha concluso il ministro - non può limitarsi ad essere tale, deve tradursi nello sforzo della verità, nell'ottenere la verità".

Nel caso in cui i responsabili venissero trovati, però, Alfano non si sbilancia sulla possibilità di richiedere all'Egitto l'estradizione: "Tutte le procedure dovrebbero essere attivate perché la giustizia sia severa e senza indulgenza nei confronti di chi ha realizzato tutto questo; ci sono trattati bilaterali, bisogna vedere che cosa c'è scritto in quello tra Italia e Egitto, ma certamente l'interesse della giustizia italiana sarà forte".

Intanto la Federica Mogherini, Alto rappresentante degli affari esteri dell'Ue, ha tenuto a precisare che "l'Europa è al fianco dell'Italia per cercare di far sì che la massima collaborazione sia garantita dalle autorità egiziane e si faccia la massima chiarezza sulle responsabilità e la dinamica" dell'omicidio Regeni. Il caso, aggiunge la Mogherini, "ha sconvolto tutti noi, non solo italiani ma europei".

Come anticipato in queste ore, inoltre, sono partiti gli investigatori del Ros dei Carabinieri, dello Sco della Polizia di Stato e dell'Interpol incaricati di acquisire - in cooperazione con la polizia locale - elementi utili alle indagini sulla morte

di Giulio Regeni. Inoltre, sul campo stanno già lavorando - accreditati all'ambasciata italiana della capitale egiziana - un funzionario dello Scip (il servizio di collaborazione internazionale di polizia) e un ispettore.

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