Una scuola materna dell'Indonesia è finita nella bufera per aver fatto sfilare le bambine vestite da jihadiste in occasione della parata per la festa dell'indipendenza del Paese.
La decisione della scuola - ovviamente- ha sollevato un mare di polemiche. Una scelta piuttosto azzardata, visto quello che sta succedendo negli ultimi anni. E visto il clima di terrore. Ora, però, sembrano arrivare le scuse. Secondo quanto scrive il Guardian, il direttore della scuola Tk Kartika a Probolinggo, a Giava est, si è "profondamente" scusato per far aver fatto indossare alle bambine l'abito nero lungo che le copriva da capo ai piedi, simile a quello cui sono costrette le donne nei territori controllati dall'Isis. E se l'abito non bastava, la scuola - prima delle scuse - ci ha aggiunto pure dei fucili in mano. Delle vere combattenti, insomma.
Ma la sua intenzione - dice - era un'altra. Quale? Hartatik ha spiegato che non voleva di certo "incitare alla violenza: il tema era quello della battaglia del Profeta per accrescere la fede e la devozione ad Allah". Ma di certo, far vestire delle bimbe da jihadiste non fidelizza nessuno. Anzi: potrebbe fare esattamente il contrario. Fidelizzare in un altro senso, nel senso del terrorismo.
E dopo le scuse con il Guardian, il direttore della scuola materna ha voluto spiegare alla Bbc Indonesia cosa lo ha spinto ad abbracciare e far abbracciare alle famiglie un vestito di quel genere. "Li abbiamo usati per risparmiare soldi - spiega -. Non abbiamo pensato alle conseguenze. La cosa importante era partecipare alla parata, che i bambini fossero felici, usando quello che avevano".
Forse, se il primo pensiero era quello del risparmio,
bastava far andare a scuola le bimbe con i vestiti che già avevano in casa. Non dovevano comprare nulla, nè un fucile giocattolo nè un abito nero. Sicuramente per avvicinarsi ad Allah le bambine non hanno bisogno di questo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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