"La morte di Qasem Soleimani? Sia un avvertimento anche per Erdogan per la Libia". A dirlo, in queste ore di tensione, dopo l'uccisione di uno degli uomini più potenti del Medio Oriente, è l'economista e politologo statunitense, Edward Luttwak, il quale, a poche ore dalla notizia del decesso del generale iraniano e capo dei Pasdaran, ha commentato così la sua morte, avvenuta a Baghdad a causa di un raid americano.
Il fattore Trump
Secondo quanto riportato da Luttwak, ascoltato da Adnkronos, in Iraq sarebbe in corso, in queste ore, "una grande festa popolare" per la morte di Soleimani: "Gli iracheni che soffrono della presenza degli iraniani e delle loro milizie festeggiano, mentre altri, come Emmanuel Macron, protestano". E non ha intenzione di rinunciare alla polemica, per commentare la morte del generale iraniano, la cui morte è stata subito confermata anche da Teheran: "In questi anni non è stato uno che ha distribuito caramelle hai bambini, non ha calcolato il fattore Trump che, a differenza di Barack Obama, ha risposto e lo ha ucciso".
L'uccisione di Soleimani
A uccidere uno dei leader più importanti dei Pasdaran e guida delle brigate Al Quds sarebbe stato un attacco missilistico, il cui piano sarebbe partito direttamente da un ordine arrivato dalla Casa Bianca: prima, infatti, un convoglio composto da due auto è stato individuato nella tarda serata di Baghdad, in avvicinamento al principale aeroporto della capitale irachena; poi è entrato in azione un drone, che ha scagliato contro i due mezzi alcuni missili che non hanno lasciato scampo a chi si trovava al suo interno.
"È responsabile di massacri di civili"
Il politologo americano, poi, ha attribuito diverse responsabilità politiche al generale Soleimani e ha detto: "Ha organizzato, nelle zone urbane siriane, i massacri di civili che erano contro il regime di Bashar Assad, protetto dall'Iran". E ha continuato: "Ha tentato, per anni, di attaccare Israele, ma ha fallito. Era dietro agli attacchi contro gli Stati Uniti e il governo iracheno nella Zona Verde di Baghdad".
L'avvertimento di Luttwak
Per il saggista statunitense, l'azione di queste ore avrà sicuramente delle ripercussioni, anche se non teme conseguenze così importanti: "Ci sarà sicuramente una risposta, ma non credo sarà devastante. Se lo sarà, ci sarà un'altra azione per punirla". La morte del generale iraniano, per Luttwak dovrebbe rappresentare una sorta di monito anche per il presidente turco Erdogan, il quale, secondo Luttwak "vuole mandare i suoi soldati in Libia, che è invece una zona di interesse italiana".
E ha aggiunto: "Spero che ai turchi non sia permesso il fatto di andare in Libia. Il governo italiano devo capire che se Erdogan va in Libia, vengono danneggiati gli interessi italiani, non quelli della Finlandia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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