Il Paese iberico si sveste della sua identità cristiana e fa un tuffo nel passato, quando divenne territorio di conquista dell'espansione islamica nel '700. Adesso, infatti, a distanza di secoli, nelle scuole pubbliche spagnole è stato introdotto l'insegnamento dell'Islam.
La notizia in Italia è passata in sordina, eppure dovrebbe suscitare quanto meno l'attenzione di un'Europa che, da tempo, si definisce laica, lontana quindi da qualsivoglia simbolo religioso. Il 18 marzo scorso, Il Ministero dell’Educazione spagnolo ha pubblicato le linee guida nella Gazzetta Ufficiale (Boletín Oficial del Estado). Queste direttive, rivolte alle scuole pubbliche primarie e secondarie, vengono pubblicizzate come un modo per evitare che i bambini e gli adolescenti siano trascinati nel terrorismo, avvicinandoli invece alla sua versione "moderata". Il nuovo piano, che è il più ambizioso progetto di questo tipo di tutta l’Europa, equivale a un programma approvato dal governo per creare un corso di studio completo d’insegnamento islamico nelle scuole pubbliche del paese, in un momento in cui i simboli religiosi cristiani vengono sistematicamente rimossi dalle scuole pubbliche spagnole dai "guardiani ufficiali" della laicità.
Sempre secondo le linee guida, i bambini in età prescolare (3-6 anni) devono imparare la professione di fede islamica, la Shahada, che asserisce che “non c’è altro Dio fuorché Allah e Maometto è il suo messaggero”. La Shahada è l’entrata nell’Islam: una persona diventa musulmana ripetendo la Shahada tre volte di fronte a un testimone. La parte 6 mira a instillare “interesse per i testi religiosi e culturali islamici”, suscitare “curiosità per il Corano nella lingua scritta e orale”, e imparare “brani a memoria, storie e descrizioni islamiche”. I bambini devono sviluppare una “attitudine all’ascolto dei testi coranici e profetici” e memorizzare “brevi hadith [detti e fatti attribuiti a Maometto] e le storie del Corano”. Essi vengono anche incoraggiati a “emulare attraverso diverse forme di espressione, i valori osservati da Maometto”.
Anche se i contribuenti spagnoli dovranno pagare le spese dell’educazione religiosa di 300.
000 studenti musulmani di età compresa tra i 3 e i 18 anni, non è chiaro se le autorità spagnole vigileranno sull’insegnamento dell’Islam nelle scuole pubbliche. Il governo ha accettato di consentire alle organizzazioni musulmane locali di abbozzare i programmi, scegliere i libri di testo e stabilire perfino chi terrà le lezioni.
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