Il governo israeliano ha in questi giorni annunciato l’avvio della costruzione di una “barriera anti-terrorismo” capace di “cingere l’intera Striscia di Gaza”.
Il ministero della Difesa di Gerusalemme ha infatti di recente comunicato l’inizio dei lavori per l’erezione di un muro costituito da “blocchi di acciaio”, alto “oltre sei metri”, sormontato da "filo spinato" e diretto a “circondare” l’enclave attualmente governata da Hamas. Obiettivo principale dell’opera è appunto prevenire le “infiltrazioni di terroristi e clandestini” dalla Striscia verso lo Stato ebraico. Lo sbarramento, inoltre, si prolungherà “per molti metri sottoterra”, al fine di “spezzare” i tunnel utilizzati finora dalle organizzazioni terroristiche palestinesi per condurre incursioni in territorio israeliano.
Lo stesso ministero della Difesa ha assicurato che il “muro di Gaza” sarà “invalicabile” e ha poi precisato che quest’ultimo sarà una “copia fedele” della barriera ultimata nel 2013 al confine tra Israele ed Egitto sempre al fine di “stroncare le infiltrazioni terroristiche” e i “flussi di immigrati irregolari”. L’opera realizzata sei anni fa, a detta del dicastero di Gerusalemme, si sarebbe rivelata un “autentico successo”, in quanto capace di ridurre il numero di clandestini entrati nello Stato ebraico a sole “14 unità l’anno”, contro le “quasi quindicimila” che si registravano annualmente prima dell’erezione dello sbarramento. L’esecutivo Netanyahu spera quindi che il “muro di Gaza” possa conseguire “risultati altrettanto straordinari” sul fronte del contrasto alle infiltrazioni in Israele di “individui pericolosi”.
Lo stesso premier di Gerusalemme ha presentato la nuova opera come uno strumento adeguato a “rafforzare la sicurezza delle frontiere nazionali” e a “impedire che il terrorismo di Hamas si diffonda nell’intero Medio Oriente”. Una forte condanna nei confronti del progetto in questione è stata invece espressa dalle istituzioni di Gaza. Ad esempio, Ismail Haniyeh, primo ministro dell’enclave palestinese, ha bollato la barriera promossa da Netanyahu come un “crimine contro l’umanità”. Ad avviso del capo del governo della Striscia, il quale è anche leader di Hamas, il muro inteso a circondare l’enclave trasformerà Gaza in una “prigione a cielo aperto” e provocherà l’“isolamento totale” della popolazione di tale territorio.
Negli ultimi mesi, la Striscia è stata avamposto per reiterate incursioni terroristiche ai danni della popolazione israeliana nonché base per il lancio di “razzi” diretti contro i villaggi del
Sud dello Stato ebraico. Hamas, responsabile di tali attacchi, non ha però mai ricevuto una forte condanna da parte delle Nazioni Unite, accusate di conseguenza da Gerusalemme di essere dominate da “sentimenti anti-israeliani”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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