Juncker "arma" i commissari Ue: faranno campagna elettorale

L'ultima mossa di Juncker è l'ennesima dimostrazione che quello della Commissione europea non è più un ruolo tecnico ma profondamente politico

Juncker "arma" i commissari Ue: faranno campagna elettorale

Jean-Claude Juncker non è certo un presidente di Commissione particolarmente ligio alle regole europee.

O meglio, gli piace applicarle, ma gli piace anche cambiarle quando queste contrastano con i suoi interessi. E così, per evitare problemi in vista delle elezioni europee, che sembrano sempre più essere la fine del suo mondo, il presidente della Commissione ha deciso di cambiare le regole del gioco.

Il 6 febbraio sono infatti state annunciate le nuove norme sulla candidatura dei commissari alle elezioni. Ora, i suoi commissari potranno fare campagna elettorale "senza dover rinunciare temporaneamente al proprio incarico presso la Commissione". In sostanza, i commissari europei fedeli a Juncker potranno fare campagna elettorale e pubblicizzare il proprio operato sia per sostenere un candidato, sia per sostenere un partito, sia per pubblicizzare la propria candidatura.

Naturalmente da commissari, quindi con in mano le chiavi del potere del Vecchio Continente. E questo preoccupa non poco i più critici nei confronti della riforma. Innanzitutto, fa riflettere la vicinanza con le elezioni europee: perché proprio a cento giorni dalle Europee si decide di cambiare questa normativa? Inoltre, la scelta di cambiare proprio questa regola, nonostante l'Unione europea arranchi ovunque, dimostra che c'è quasi la volontà di concentrarsi su se stessi.

Del resto l'ha detto lo stesso Juncker quando ha annunciato questa nuova normativa: "Sin dall'inizio ho voluto che questa Commissione avesse una valenza politica. I commissari si assumono la piena titolarità e responsabilità politica di tutte le decisioni della Commissione. Allo stesso tempo mi attendo da loro che si impegnino pienamente e personalmente con i cittadini. La partecipazione attiva alle imminenti elezioni del Parlamento europeo è parte integrante di tale impegno".

A questo punto, chiaro che la Commissione ha un ruolo politico. Ma lascia soprattutto perplessi il fatto che personalità come Pierre Moscovici o Valdis Dombroskis possano essere ancora ritenuti super partes.

Oppure, come dimenticare il tedesco Günther Oettinger (commissario al Bilancio e risorse umane), che disse agli elettori italiani che "i mercati insegneranno all'Italia come votare". Tutti questi ruoli ora non sono più solo tecnici, ma eminentemente politici. E pronti a colpire i governi critici: Italia compresa.

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