Appena ieri Jean-Claude Juncker indossava i panni del pompiere censurando pubblicamente le parole del Commissario Ue agli Affari Economici Gunther Oettinger sulla lezione che gli elettori italiani avrebbero dovuto trarre dalle oscillazioni sui mercati.
Oggi, parlando a Strasburgo di fronte alla sessione plenaria del Parlamento Europeo, il politico lussemburghese a capo dell'esecutivo Ue lancia un appello generale contro i populismi di ogni colore: "Entro un anno gli europei avranno votato per un nuovo parlamento europeo di cui nessuno conoscerà la composizione e che sarà differente da quella attuale, cosa che mi fa nutrire qualche inquietudine - scandisce Juncker di fronte all'aula dell'Europarlamento -. E vorrei che tutti noi ci impegnassimo in una sorta di contratto contro il populismo galoppante che possiamo vedere in Europa e in tutti i Paesi, compreso il mio".
Una presa di posizione molto netta, in previsione delle prossime elezioni europee del 2019 a cui con ogni probabilità i partiti populisti ed euroscettici (le due cose vanno assai spesso insieme) cercheranno di affermarsi anche nei palazzi del potere di Bruxelles.
Poche ore fa lo stesso presidente della Commissione aveva dichiarato in un comunicato ufficiale che "l'Italia merita rispetto" a prescindere da quale partito sia al potere, confermando l'intenzione dell'esecutivo Ue a "lavorare con qualsiasi governo italiano con senso di
responsabilità e rispetto reciproco".Il popolo è insomma sovrano, sembra essere la linea. Ma nel dubbio che si faccia prendere la mano dalle tentazioni populiste, nel frattempo è meglio che si prepari un grande fronte europeista.
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