I raid russi in Siria hanno permesso ai servizi di intelligence e ai funzionari militari occidentali di comprendere, seppur in maniera ancora superficiale, come l'esercito russo sia mutato (e per certi versi migliorato) sotto il governo di Vladimir Putin. Nello scacchiere mediorientale, infatti, sono stati mostrate nuove armi, tattiche e strategie. Molto probabilmente anche le forze speciali degli specnaz.
Lo scorso settembre, i media tedeschi hanno affermato che i loro carri armati sarebbero stati impotenti di fronte ad un'ipotetica avanzata dei T-90 russi: "Nonostante nella Bundeswehr siano in servizio alcuni dei migliori carri armati al mondo, nulla potrebbero contro i nuovi tank russi. Le munizioni dei carri armati tedeschi, non sarebbero in grado di produrre abbastanza energia cinetica per mettere fuori uso l’ultima versione dei T-90 e deiT-80".
A fine settembre sono iniziati i raid in Siria, e così è stato possibile vedere in azioni alcuni velivoli mai testati in combattimento, come il cacciabombardiere Sukhoi Su-34, che la Nato chiama con il nome in codice di "Fullback", e alcuni missili, sparati dalla flotta russa nel Mar Caspio e che superano di gran lunga i Tomahawks americani. Come riporta il DailyBeast, al momento i missili di Putin sono quelli più avanzati al mondo.
Nel loro insieme, le operazioni riflettono quello che i funzionari e gli analisti occidentali hanno descritto come una "piccola nota", ancora incompleta, sulla modernizzazione dell'esercito in Russia. In un rapporto di questo mese per l’European Council on Foreign Relations, Gustav Gressel, un ex ufficiale dell’esercito austriaco, ha sostenuto che, sotto il governo di Vladimir Putin, è stata realizzata la più rapida trasformazione delle forze armate del Paese dal 1930: "La Russia è ora una potenza militare che potrebbe travolgere i suoi vicini, se isolati dal sostegno occidentale".
L’operazione in Siria, nonostante sia stata avviata solamente poche settimane fa, rappresenta un banco di prova per la Russia.
Come lo stesso Putin ha suggerito domenica scorsa, l’operazione in Siria ha un valore internazionale: "Per gli esperti una cosa è essere a conoscenza che la Russia ha presumibilmente queste armi, un’altra è vedere per la prima volta che esistono realmente, che la nostra industria della difesa le sta producendo, che sono di alta qualità e che abbiamo persone ben addestrate in grado di utilizzarle". Il leader russo ha poi affermato che gli Stati occidentali "hanno visto anche che la Russia è pronta a usarle se nell’interesse del nostro Paese e la nostra gente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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